Quali conseguenze porta il rifiuto del TSO per i sofferenti psichici ?

“ Gli accertamenti e i trattamenti sanitari obbligatori devono essere accompagnati da iniziative rivolte ad assicurare il consenso e la partecipazione di chi vi è obbligato”, così dispone l’art. 1 comma 5° della Legge 180 e l’art. 33 della Legge 833 entrambi del 1978 .

Ma cosa è il TSO ? E’ il Trattamento Sanitario Obbligatorio cui viene sottoposto da parte del Medico, dopo la segnalazione del Sindaco, il sofferente psichico quando è pericoloso per sé e per gli altri .

 Dopo le gravi, continue ricorrenti “mattanze” causate da menti psichicamente instabili a danno di minori, parenti, estranei,  tematiche riguardanti stupri, violenza spicciola e continuata tra adolescenti, aggressività tra consanguinei, specie nelle famiglie dove spesso ci “scappa” il morto che si sono succedute in questi ultimi tempi, ancora una volta riteniamo necessario considerare e riconoscere che l’Italia è Nazione assolutamente inadeguata sul piano Legislativo, Sociale preventivo, assistenziale a certe patologie psichiatriche.

Ecco che con queste norme si verifica il contrasto nelle leggi 180 e 833 tra la libertà dei “trattamenti sanitari volontari” ( art.1 comma 1°) ed in TSO il diritto di comunicazione del paziente con chi ritenga opportuno” e “consenso e la partecipazione di chi vi è obbligato” ( art.1° comma 4, 5 e 6).

Ma viene spontanea l’osservazione : come può un individuo senza lucidità avere l’opportunità di quanto dispone la norma ?

Le Leggi sopra menzionate vanno riviste, aggiornate, rettificate anche perché sono prive del Regolamento d’Applicazione !

E’ doveroso e conseguenziale rispettare la dignità del malato, i suoi diritti, le sue necessità, ma in quel momento di pazzia è persona, ripeto, non padrona delle proprie azioni e che necessita di aiuto e non delle mistificazioni introdotte da quel vituperato sotterfugio giuridico dello “ non intendere e volere”.

Il principio basilare del veneziano Psichiatra Basaglia, padre della legge 180, era quello di curare e non segregare il malato psichico, come ad esempio avveniva nei Ospedali Psichiatrici Giudiziari, oggi 2018 trasformati in REMS ( Strutture Sanitarie gestite dalla Sanità Territoriale ), carceri, cliniche private .

Lo Stato Italiano dovrebbe essere una Nazione che riconosca e sostenga le iniziative che sorgono da parte di quanti uniscono spontaneità e vicinanza ai cittadini bisognevoli dì aiuto, ”iniziative”, condensate nelle n/s Petizioni al Parlamento Italiano da molto tempo, da troppo tempo, che devono essere tramutate in Provvedimenti Legislativi, anche alla luce di quanto “dicono” i recenti rilevamenti statistici Istat indicanti che in Italia 1 cittadino su 10 soffre d’ansia , di cui il 60% sono donne. Ma che fine stanno facendo quei valori morali irrinunciabili e facenti parte della nostra etica civile ?

Il contributo al dibattito sulla disabilità psichica che si svolge nei mass media europei, è per migliorare la qualità della vita delle persone disabili fino al 2015, obiettivo e Raccomandazione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che ritengo sempre auspicabile che abbia anche in Italia spunti di riflessione, di riguardo, di consapevolezza per “vedere” l’handicap  mentale considerato in maniera più aderente alla realtà , perché non è vero che lo stigma del silenzio e della vergogna affianca il “malato” e la sua famiglia, come si vuol far credere !!!

In Italia ancora sono disattesi i Servizi Pubblici Riabilitativi che evidenziano la costante necessità di Servizi, con particolare riferimento ad alcune specifiche categorie di disabilità psichica, cronica, temporanea, infinita .

Sono insistenti larghissime fasce di “necessita” che risultano effettuate in maniera parziale, come patologie derivanti da danni neurologici (ritardi mentali più o meno gravi), da stress, ansia, depressione,  epilessia e da problematiche relative per l’età evolutiva, sarebbe opportuno valutare che sono impellenti :

Strutture Residenziali ad hoc una per Regione per pazienti gravi, Strutture Residenziali aperte 24 ore su 24,protezione ed appoggio alle famiglie,

funzionamento delle strutture all’interno degli ospedali

“situazioni” trascurate dai provvedimenti sanitario-legislativi successivi alla chiusura dei “manicomi” o poco esistenti nei sistemi sociali di accoglienza dei pazienti psichiatrici, specialmente gravi.

Oggi  in caso di manifestazioni acute della malattia psichiatrica interviene il TSO, consistente nel ricovero coatto per 7 gg, rinnovabile per un periodo complessivo di un mese ed il ricovero avviene in un Reparto Ospedaliero, se e dove esiste, e il trattamento è esclusivamente farmacologico.

Superato il TSO la “persona” dovrebbe essere seguita in Strutture Territoriali carenti, perché richiedono forti investimenti finanziari.

E’ necessario progettare l’attivazione di più strutture, anche ambulatoriali, in grado di rispondere in maniera preventiva a tutta quella fascia dell’handicap mentale, anche della prima infanzia, che attualmente non trova risposta sul territorio, né nelle Istituzioni o nelle Assemblee Parlamentari.

E’ augurabile, nonché necessaria, una legge-quadro nazionale, da noi urgentemente inoltrata con le Petizioni  da noi inviate alle Assemblee Legislative, da tempo richiesta al Governo in carica, intesa a mettere in condizione le singole Regioni a legiferare in maniera omogenea, ai sensi dell’art.117 della Costituzione, sulla traccia di quella legge-quadro nazionale, onde tutelare la salute delle persone colpite da disturbi psichiatrici e garantire la sicurezza di tutti i cittadini.

Queste “necessità”, per il momento, non le abbiamo riscontrato né nei programmi  di questo Governo, né nella impostazione politico-programmatica della politica in generale nelle Elezioni Politiche 2018, né nelle “ iniziative parlamentari ” !

 Sono “necessità” attese dalle famiglie e dall’opinione pubblica, onde evitare quelle “mattanze” o quegli episodi che quasi giornalmente avvengono nelle nostre città a causa , ripeto, di carenze delle strutture atte alla prevenzione, cura ed eventuale reinserimento sociale di questi soggetti “malati”.

“Non lasciatevi rubare la speranza. Capito ? Sempre con la speranza avanti” ( Papa Francesco 28 marzo 2013 Casal del Marmo Carcere Minorile ).

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza!”

Previte

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