Quando [certi] principi offuscano le persone. Ops, la ragione!

Tanto rumore per nulla! Non sono un grande sportivo, e non guardo quasi mai le partite. Quando però ero più giovane, mi capitava di guardare gli allenamenti della pallanuoto; erano i tempi della Pro Recco, e dei suoi exploit. Quando c’era tra giocatori uno scontro (e di solito si svolgeva con le gambe sott’acqua) notavo che il responsabile del fallo guardando l’arbitro alzava le mani, come a dimostrare la sua innocenza o la sua ragione. Di solito l’arbitro si accorgeva della irregolarità e segnava il fallo. Mi è venuta in mente questa circostanza leggendo la lettera di F. C. al solito Augias, che sembra prediligere nei suoi temi l’attacco alla Chiesa cattolica, venendo ormai a noia, perché è sempre il solito refrain con le solite conclusioni.
Cominciamo dalla domanda. Si accusa il Papa di avere “creduto bene di identificare le persone omosessuali come uno dei mali che affligge e mina la pace nel mondo”.
Mi piacerebbe proprio vedere dove questa affermazione, data per sicura e certa, si trova nel messaggio del Papa per la Giornata della pace. Riporto per chiarezza quanto affermato dal Papa: «Anche la struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale.
Questi principi non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa …

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