Quando Stalin finanziava la propaganda dell’ateismo scientifico | UCCR

Nel 2011 la scrittrice russa Ljudmila Ulitskaja, sceneggiatrice e genetista, ha tenuto una prolusione durante la serata inaugurale del 24° Salone Internazionale del Libro di Torino, descrivendo gli anni del potere sovietico ricordando l’elenco dei libri interdetti alla pubblicazione, nei quali configuravano tutti testi religiosi, specialmente la Bibbia.

Questo perché dal gennaio 1918 lo Stato divenne ufficialmente ateo, con la Costituzione sovietica del 1918 si iniziò a finanziare la propaganda anti-religiosa, le chiese che occupavano suolo pubblico vennero distrutte e le feste religiose vennero abolite, Natale e Pasqua compresi. Il dittatore Stalin stabilì, inoltre, che il condividere superstizioni religiose (processioni religiose, credere ai miracoli, ecc….) era punito con la prigione, o con la deportazione nei gulag (nel caso di reiterazione), o con la fucilazione se nei gulag il prigioniero opponeva resistenza.

Ne ha parlato anche la poetessa russa Ol’ga Aleksandrovna Sedakova, docente dal 1991 presso la Facoltà di Filologia dell’Università di Mosca: «ottenere un diploma, senza dare gli esami delle materie ideologiche, tra cui l’ateismo scientifico era impossibile».

In questi giorni è apparsa anche la testimonianza di Andrey Kuraev, nato a Mosca nel 1963 da genitori non credentiA scuola è divenuto direttore di un giornale scolastico chiamato“The Atheist” , ha poi scelto la carriera universitaria, ottenendo la laurea in Teoria e storia dell’ateismo scientifico” . Fu in questo periodo che «mi resi conto», ha raccontato Kuraev, «che nei libri di studio c’era moltissime speculazioni e una forte incompetenza. Nessuno degli insegnanti conosceva l’ebraico o il greco, ma questo non impediva loro di avanzare una critica scientifica della Bibbia. Rimasi molto deluso».

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