Il presidente egiziano annuncia un’ouverture con tendenza “tecnica”. Le aspettative di Washington. Le connection della first lady
Il presidente egiziano Mohammed Morsi dovrebbe giurare sabato, ma non ha ancora ricevuto la conferma da parte dei militari, che hanno fatto di tutto per ridimensionare il ruolo del presidente e ora cavillano sulle formalità. Si giura davanti al Parlamento (dissolto) o davanti alla Corte suprema? Chissà, “non vogliamo violare la legge”, dicono tutti senza sapere a che legge fare riferimento. E’ comunque la prima volta da decenni che i militari devono cedere il potere a qualcuno che non abbia la divisa, e l’agitazione è evidente: non è un caso che un signore del calibro di Omar Suleiman, burattinaio dell’ex regime di Mubarak e degli eventi post piazza Tahrir, sia scappato a Dubai, assieme all’ex candidato presidenziale Ahmed Shafik. Forse è questo il segnale più forte del fatto che la transizione sta davvero iniziando, per quanto accidentata e governata da un costrutto istituzionale deciso dai generali in opposizione alla Fratellanza musulmana.
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