RELIGIONE E FEDE: GARELLI (UNIV. TORINO), IN ITALIA “UN CURIOSO PARADOSSO”

“Da alcuni anni a questa parte l’Italia religiosa sembra caratterizzarsi per un curioso paradosso, che rende singolare il nostro Paese nel panorama europeo”. Ne è convinto il sociologo Franco Garelli (Univ. Torino), intervenuto al convegno “Religione e fede nell’età post-secolare. Progetto filosofia ed esperienza religiosa”, che si chiude questa sera all’Università cattolica di Milano. La religione, afferma Garelli, “gioca ancor oggi un ruolo di grande rilievo nelle dinamiche sociali e pubbliche”, in particolare per la vivacità dell’associazionismo cattolico e per gli interventi della Chiesa nel dibattito pubblico su famiglia, vita, bioetica, questione educativa, immigrazione. Malgrado ciò, si osserva “un indebolimento dei riferimenti religiosi presso ampie quote di popolazione”, e questo nonostante “la grande maggioranza degli italiani continui ancor oggi a identificarsi nel cattolicesimo”. “Ma allora, di che religione si tratta e quali sono i contenuti di questa adesione maggioritaria” in un’epoca in cui “Dio si coniuga sempre più al plurale?”. Secondo il sociologo, “la debolezza dei riferimenti di fede è riconducibile al diffondersi di un cattolicesimo di tipo più etnico-culturale che religioso o spirituale”. D’altra parte, conclude, “il forte impegno sociale della Chiesa italiana può raccogliere il consenso di molti, ma rischia di far passare in secondo piano la sua missione spirituale”.

Fonte: SIR – Servizio Informazione Religiosa – Quotidiano.

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