La Riflessione. Quello che non avviene in Italia!

FIRMATE QUESTE PETIZIONI
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Le fiabe sono ricche di personaggi fantastici, di magici avvenimenti, di racconti armoniosi, “creati” per intrattenere i bambini e la loro ingenuità ed a volte, anche, riflesse per carpire la buona fede degli adulti .
Racconta, pare, una fiaba di un autore sconosciuto, di un orologio che non funzionava, che non aveva la forza di far girare le lancette a causa di un esaurimento nervoso dovuto al ticchettio durante l’anno.
Infatti calcolando due ticchettii al secondo, 120 al minuto, 7200 l’ora, 172.800 al giorno e 1.209.600 ogni settimana, lo stesso orologio si ravvide e si rese conto che per 12 mesi successivi avrebbe dovuto ticchettare quasi 63 milioni di volte e questo lo fece diventare ansioso, nervoso, depresso, tanto da fargli venire un esaurimento nervoso, confidandolo allo psichiatra .
Lo stesso medico chiese all’orologio quanti ticchettii facesse e questi rispose uno alla volta, a questa risposta replica assicurandolo che procedendo con questa sistema se la sarebbe sempre cavata.
E l’orologio continuando a battere secondo questo ritmo in salute, fu felice, contento .Ora nella vita quotidiana del n/s Consesso Legislativo e del Governo in carica, a quanto pare e nemmeno per assurdo come nell’orologio che continua il battito regolare, la vita trascorre con la solita monotonia, mentre il presente è incerto, il futuro scarsamente valutato ed ecco la sorpresa fiabesca : “svetta” sottobanco ( dato che siamo vicini alle elezioni europee) il “messaggio” elettorale e tutto resta nelle sole parole ( augurabile non sia così !), comunque nebulose, misteriose, indecifrabili, non, certamente come, nel “Paese delle meraviglie” dove almeno nel sogno si trova la giusta misura della realtà.
Possibilmente si usa rinviare il peso delle responsabilità del non “fare” ad un passato non molto remoto, restando per il momento privo di ansia per il domani, seguendo le “orme” della vita politica trascorsa, in sintesi, come dicono i genovesi : hanno bevuto “ l’egua da meuia”, ( l’acqua della molatura ), quella stessa acqua e non altra che usa l’arrotino per affilare i coltelli, vale dire la stessa metodologia sempre in uso,  continuando a procedere nel “ticchettio della vita politica ” con quella “ tradizione ” come hanno insegnato i “poteri pubblici” passati . Una specie lavarsi le mani come Pilato!
In questa vita governativa, forse come l’orologio di cui sopra, si passa e si procede con quei battiti uguali, con quel palese eccessivo protagonismo ed interrotto tran tran che non considera priorità, urgenze, necessità, anzi confermando di essere vivi per risolvere domani, non oggi, quello che oggi è urgente.
Una specie di dire “campa cavallo che l’erba cresce” : pazientare !, come quell’aneddoto significativo dove una persona trascinava con briglie il vecchio cavallo su una arida strada ed incoraggiandolo a vivere ed attendere l’erba futura che lo sfamerà .
Comunque “il non fare” é’ un favore concesso dal fato, cioè da quella forza ignota superiore a tutto, che concede tempo in attesa che la soluzione di “ogni cosa” sia nel futuro, in coloro che arriveranno dopo a gestire la res pubblica, perché in Italia o prima o dopo avverrà così ! ( docet : il passato !) . O sbaglio !
Dice un mio amico : abbiamo bisogno di “onesti” politici e Governanti e di Sacerdoti non “dipendenti” della Chiesa : tutti pieni per una giusta, onesta e sana politica e tutti pieni di onesto fervore per il bene comune, non ricordando che “ siamo forti quando siamo deboli “ ( San Paolo 2 Cor 12,10) .
Amministrare ( parola magica incompresa ! ) è il credo della buona politica, che significa prevedere, come il buon padre di famiglia ( di giuridica memoria ! ), che se non amministra bene non ha una buona famiglia .
Lo sviluppo di ogni cosa si dovrebbe orientare verso una forma fondata sulle capacità di generare quel bene comune ( parola strausata e poco osservata !) e riprodurre nuove forme di apertura alla vita ed alle miscredenti generazioni future.
La produttività del capitale umano, non è come l’orologio depresso ansioso e nervoso che segna i tempi, ma comporta relazioni in cui l’uomo realizza la propria umanità con “ l’essere con l’altro ”, mobilitando risorse intellettuali e sociali indispensabili per ogni connivenza civile, per il rilancio dell’economia, della sicurezza, del lavoro che in questo Paese è veramente al nulla, fatto salvo quello che interessa.
Si devono realizzare quelle “cose” promesse, ampiamente diffuse nei programmi elettorali e da tutte le parti “politiche” !, ma non ingannare o carpire la buona fede dei concittadini .
Sono le priorità umane che sono necessarie ed urgenti sotto gli occhi di tutti, sono l’applicazione del buon senso, sono la capacità di captare le “cose” piccole ed “altre” che non vogliamo elencare per non turbare il ritmo dei “ticchettii della vita amministrativa” che possono produrre depressione .
L’opinione pubblica anela ad una semplice cosa : la serenità ed il rispetto della persona umana, di ogni persona, : insomma il rispetto di “cose” reali, altrimenti si è costretti a pensare come il Poeta inglese : “ il silenzio è la più bella espressione del disprezzo “.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza !

http://www.webalice.it/previtefelice/Beato%20GPII

Previte

 

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