RUSSIA Dopo le Pussy Riot, il miliardario Prokhorov propone un codice religioso. La Chiesa apprezza – Asia News

di Nina Achmatova

L’ex candidato presidente è a caccia di consensi per il suo nuovo partito, ma il Patriarcato si dice favorevole ad aprire un dibattito in seno alla società e avverte: no a uno Stato che neghi la presenza della Chiesa nella vita di un popolo.

Mosca (AsiaNews) – Continua a essere centrale sui media e nell’opinione pubblica in Russia il tema del rapporto tra Stato e Chiesa, dopo la condanna delle Pussy Riot. Le tre ragazze della band femminista a febbraio hanno inscenato una performance anti-Putin nella cattedrale di Mosca. Per questo stanno scontando una pena di due anni, dopo un processo visto da molti come dettato dal Cremlino in accordo col Patriarcato. Da ultimo, sull’argomento è sceso in campo il miliardario Mikhail Prokhorov, ex candidato alle presidenziali dello scorso marzo e leader del neonato partito “Piattaforma civica”. In un articolo pubblicato sul quotidiano Kommersant il 12 settembre, ha proposto di adottare in Russia un codice, che regoli i rapporti tra le confessioni religiose, lo Stato e la società, al fine di difendere la natura laica della società e allo stesso tempo l’importanza del lavoro della Chiesa.

Nel suo pezzo intitolato “Piattaforma di uno Stato laico”, Prokhorov – che finora aveva scelto il basso profilo sull’argomento- spiega che è il momento di prendere decisioni perché le tensioni nei rapporti tra Chiesa, Stato e società stanno portando a “spaccature che minacciano la stessa cultura russa”. Croci divelte e spezzate in giro per il Paese, appelli a scomunicare il Patriarca Kirill e iniziative come le ronde ortodosse contro la minaccia degli atei, sono solo alcune delle conseguenze di un dibattito, in cui né i leader religiosi, né quelli politici sono riusciti a smorzare i toni.

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