A Sant’Alberto nel Ravennate un uomo uccide il proprio figlio.

Tragedia familiare nel Ravennate dove un padre uccide il proprio figlio a coltellate e poi lo fa a pezzi con un’ascia !

Reiterati episodi di stupro, di violenze di diverso genere, ancor più gravi se compiuti su donne psichicamente instabili, come sono avvenuti in passato, lasciano sempre più sgomenti e disgustati, ma quello che è successo a Sant’Alberto nel Ravennate ci lascia inorriditi, molto perplessi per la continua mattanza che avviene quasi ogni giorno e per la quale le Istituzioni ignorano questi “fattacci”..

In una società violenta come tende divenire la nostra Italia, nella quale ci sentiamo stranieri in Patria, il rispetto della dignità dell’uomo, soprattutto debole ed indifeso, rischia di eclissarsi sempre più, dove Tutti siamo chiamati a tener viva la coscienza della grandezza, della dignità, del valore di ogni vita umana .

Certamente questo ulteriore “fattaccio” è dettato, senza ombra di dubbio, da una mente molto malata, depressa, di avvilimento e di insensibilità verso stimoli esterni, dove è atto di giustizia tutelare la salute di ogni cittadino come diritto fondamentale dell’individuo ed interesse di civiltà della collettività.

Perché si sviluppi la giustizia, la solidarietà, l’amore verso il prossimo per una migliore assistenza ai deboli, ai poveri ed agli “ultimi fra gli ultimi” come sono i malati mentali, i “desaparecido della nostra civiltà”, urge l’intervento prioritario delle Istituzioni.

In questa ottica rinnoviamo quanto richiesto nelle nostre Petizioni per una legge-quadro che garantisca  il riordino dell’assistenza psichiatrica e tuteli i diritti di tutti i membri della comunità civile, provvedimento legislativo condensato nel Testo Unificato Burani-Procaccini condiviso dalla politica improvvisamente sparito dall’agenda parlamentare della 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati dall’aprile 2005 . Da quell’epoca tutto è finito nel dimenticatoio!

Senza entrare nella dinamica del fatto specifico, che ci lascia molto attoniti, siamo costretti a constatare e denunciare quella realtà nella quale la malattia mentale ed i suoi problemi “marciscono” nel silenzio e nel disinteresse.

E ci chiediamo, ma cos’altro dovrà succedere affinché si volti pagina e si passi da questa totale indifferenza ad una dinamica di apertura e di impegno affinché il “problema” venga finalmente se non del tutto risolto, come sarebbe auspicabile, ma per lo meno rimosso ?

Previte

 

http://digilander.libero.it/cristianiperservire 

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.