Scuole paritarie, con la Tares importi decuplicati | Tempi.it

dicembre 18, 2013 Redazione

Quadruplicano le tariffe che vengono fatte pagare in ragione dei metri quadrati, mentre le statali pagano una quota per studente. La giunta Pisapia si difende: «Così ha voluto Monti», ma intanto taglia anche i rifornimenti di cibo alle mense

scuola_paritaria_elementare-jpg-crop_displayAllarme Tares per le scuole paritarie non comunali di Milano. Senza che il Comune abbia mai comunicato nulla prima e in un periodo in cui non è affatto semplice reperire risorse per nessuno, gli istituti paritari del capoluogo lombardo hanno ricevuto venerdì scorso gli avvisi di pagamento per il nuovo tributo sui rifiuti da effettuarsi nella giornata del lunedì successivo 16 dicembre. Praticamente senza preavviso. E, come se non bastasse, con la pessima sorpresa che gli importi da pagare sarebbero aumentati, e di molto, rispetto a quanto pagato in precedenza.

MIGLIAIA DI EURO IN PIÙ. Fidae Lombardia, la federazione che riunisce gli istituti cattolici dalle materne alle superiori, comunica che gli importi da pagare sono, in alcuni casi, addirittura «decuplicati rispetto agli anni precedenti». A riferirlo è l’Avvenire. Ad ogni modo, anche se solo la tassa sui rifiuti dovesse costare il doppio dell’anno precedente ad una scuola paritaria, essa potrebbe trovarsi a dover sborsare 20 mila anziché 10 mila euro. Quarantamila se quadruplicasse. Ipotesi non certo irrealistiche. E ciò «nonostante al tavolo tecnico» col Comune «si stia discutendo di una proposta, già in vigore in altri Comuni, secondo cui gli istituti paritari pagano nella stessa misura di quelli statali, conteggiando una quota a studente». Che sarebbe molto meglio, anziché far pagare «un conto salatissimo visto che il contributo richiesto alle paritarie non comunali è passato dagli 0,54 centesimi al metro quadro agli attuali 2 euro».

C’È SCUOLA E SCUOLA. «Abbiamo applicato quanto previsto dalla legge 214 del 2011», il cosiddetto decreto “Salva Italia” voluto dall’esecutivo dei tecnici capitanato da Mario Monti che all’articolo 14 istitutiva la Tares, si giustificano dall’assessorato all’Istruzione di Palazzo Marino. Peccato, però, che, così facendo, la giunta del sindaco Pisapia, di fatto discrimini le scuole paritarie di Milano e tutti i loro studenti rispetto ai colleghi della scuola statale. Le paritarie milanesi, infatti, se non dovesse cambiare nulla, dovrebbero pagare la Tares come si trattasse di un qualunque normalissimo esercizio commerciale e non, invece, di una scuola.

E L’IMU CHI LA PAGA? Ma non è tutto. Mentre la questione di un’eventuale esenzione del pagamento dell’Imu per le scuole paritarie è ancora in attesa di essere risolta (come ha spiegato a tempi.it il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi), sempre secondo quanto riferito dall’Avvenire, a Milano, il Comune starebbe per tagliare al ribasso anche la dotazione del fondo che dovrebbe garantire la distribuzione delle derrate alimentari alle mense delle scuole paritarie dell’infanzia. «Nell’ultimo incontro che abbiamo avuto – racconta suor Anna Monia Alfieri, presidente regionale Fidae – i funzionari hanno prospettato non solo la riduzione a un terzo del fondo previsto, ma anche la sostanziale scomparsa della gratuità delle derrate alimentari introducendo anche per le paritarie il criterio legato al reddito così come avviene nelle comunali». Peccato, però, che la «gratuità» sia prevista solo per quelle «famiglie con reddito Isee inferiore ai duemila euro». Ed è difficile pensare che possano essere un numero anche solo minimamente rilevante le famiglie che, con un reddito inferiore ai duemila euro, decidano di mandare i loro figli alle scuole paritarie. Che, ancora una volta, pagano per tutti. Nonostante facciano risparmiare la collettività, alleggerendo notevolmente l’esborso dello Stato, come ben si evince da questa tabella dell’Avvenire.

la scuola pubblica in italia_cifre e costi

Fonte: Scuole paritarie, con la Tares importi decuplicati | Tempi.it.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.