Se anche l’embrione entra nell’urna

In Italia la mobilitazione europea pro life per il riconoscimento giuridico dell’embrione si intreccia con la campagna elettorale

GIACOMO GALEAZZI

A favore dell’embrione,”uno di noi”. In Italia la mobilitazione europea “pro life” si intreccia con il voto. Domenica all’Angelus, nella Giornata per la vita promossa dalla Cei, Benedetto XVI ha augurato “ogni successo” alla campagna internazionale per il riconoscimento giuridico dell’embrione, mentre centinaia di palloncini verdi venivano liberati in aria a piazza San Pietro.
Il Pontefice ha invocato un sostegno a favore delle nascite (“su queste tematiche la Chiesa non sarà mai stanca di spendersi e di richiamare le forze politiche”) e contro la crisi attuale ha esortato a investire, “come risposta efficace”, sulla vita e sulla famiglia. Nei ventisette Paesi della Ue la galassia cattolica “pro life” sta raccogliendo le firme necessarie a far intervenire il legislatore europeo sulla questione della vita nascente: un progetto nato in Italia e ispirato dall’europarlamentare e presidente del Movimento per la vita, Carlo Casini che puntualizza come l’uguaglianza di tutti gli esseri umani fin dal concepimento non possa essere un tema relegato ai margini del confronto elettorale. Anzi deve rappresentare “un terreno intorno a cui i cattolici impegnati in politica si trovino uniti”. La difesa della vita come “frontiera intransitabile” e “questione che nell’urna è tenuta ad entrare”. Una campagna politica fondata sulla dottrina.
L’istruzione “Donum Vitae” della Congregazione per la Dottrina della Fede, infatti, afferma che “l’essere umano è da rispettare – come una persona – fin dal primo istante della sua esistenza”. L’embrione, secondo la dottrina cattolica, gode della dignità di essere umano e, quindi, del proprio diritto alla vita fin dai suoi primi giorni di autonoma attività secondo la legge scritta nel suo piano-programma inciso nel Dna. L’uomo fin dal grembo materno, appartiene a Dio che tutto scruta e conosce, che lo forma e lo plasma con le sue mani, che lo vede mentre è ancora un piccolo embrione informe e che in lui intravede l’adulto di domani, i cui giorni sono contati e la cui vocazione è già scritta nel “libro della vita” (Sal 139, 1.13-16). Anche quando è ancora nel grembo materno, come testimoniano numerosi testi biblici (cfr. Ger 1,4-5; Ps 71, 6; Is 46, 3; Gb 10,812; Ps 22, 10-11, oltre ai testi di Luca), l’uomo è “il termine personalissimo dell’amorosa e paterna provvidenza di Dio”. Perciò la petizione continentale punta a negare che l’aborto sia un fatto ineluttabile e a diffondere un messaggio a favore della tutela del concepito, definito appunto «Uno di noi» nella campagna promossa dai Movimenti per la vita di tutta Europa.

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