Se i valori cadono come mosche

di Tommaso Scandroglio

A leggere il “Rapporto Italia 2013” dell’Eurispes viene in mente la tragedia di Shakespeare “Otello”: inizia male e finisce peggio. Dei cinque personaggi principali del dramma se ne salva solo uno.
In modo simile, andando a scorrere le risposte che hanno dato gli italiani su temi sensibili come aborto, eutanasia, fecondazione artificiale, coppie di fatto e divorzio e confrontandole con quelle degli anni passati, ci si rende conto con orrore che i principi non negoziabili uno ad uno stanno cadendo come mosche.

Partiamo dai dati nudi e crudi di questa rilevazione condotta tra il 21 dicembre 2012 e il 4 gennaio 2013: “gli italiani in favore dell’introduzione del divorzio breve sono passati dall’82,2% del 2012 all’attuale 86,3%. La tutela giuridica delle coppie di fatto ottiene il 77,2% dei consensi”, Il 79,4% è a favore delle fecondazione artificiale. “Anche l’eventuale interruzione di una gravidanza, attraverso la somministrazione della pillola abortiva registra un aumento dei consensi: dal 58% dello scorso anno all’attuale 63,9%.

Tra il 2012 e il 2013 aumenta il numero di quanti si dichiarano favorevoli all’eutanasia dal 50,1% all’attuale 64,6%” in costanza di una malattia, se invece non c’è nessuna patologia in corso i contrari scendono dal 71,6% del 2012 al 63,8% del 2013. “Il testamento biologico registra un aumento di consensi oltre dieci punti percentuali: dal 65,8% del 2012 al 77,3% del 2013”.

Non affrettiamo i giudizi però. I nostri fratelli d’Italia non sono brutte bestie, infatti verso queste ultime hanno il cuore molto più tenero rispetto a un bambino nella pancia della mamma, al figlio di coppie in crisi e al nonno moribondo: infatti c’è un forte rifiuto sempre più in aumento verso la vivisezione (87,3%). “Voi valete ben più di molti passeri” ci disse Qualcuno un giorno. Però a dar retta ai nostri compatrioti pare proprio di no. D’accordo: gli intervistati non sanno mica tanto bene cosa sia un testamento biologico o la pillola RU486 e la formulazione delle domande da parte dell’Eurispes è volutamente ambigua. Però è innegabile che il rapporto indichi una tendenza, anzi una deriva assai netta negli anni.

Di certo a leggere questo necrologio della morale naturale viene da dire peste e corna della televisione, dei giornali e Tg, dei politici che fanno niente o fanno male, dei cantanti che vogliono “una vita spericolata”, della scuola che latita, dei radicali e vendoliani, delle lobby massoniche e non, dei docenti universitari che diffondono idee bizzarre, degli scienziati sempre più folli che giocano con la vita, di internet pieno di pornografia, dei papà che non fanno i papà, delle mamme che non fanno le mamme e anche dei figli che non sono più figli. Insomma tutti sono coinvolti in questo sfacelo da Pannella a Topo Gigio.

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