Se le “primavere arabe” hanno prodotto l’Isis… | intelligonews

14 Jan 2015 di Americo Mascarucci0

Massimo Giannini in apertura del programma Ballarò lo ha detto senza troppi giri di parole; le primavere arabe sono fallite. Dovevano consegnarci libertà e democrazia, ci hanno regalato l’Isis. Questa, piaccia o no, è la realtà dei fatti. Ci dispiace molto per la sinistra buonista affascinata dal mito della Resistenza, e per la destra sempre pronta a seguirla a ruota per evitare di restare indietro. Quando nei paesi arabi sono iniziate le rivolte contro i regimi, in Tunisia, in Egitto, in Libia, in Siria, tutti a solidarizzare con i giovani che scendevano nelle piazze sfidando la polizia e gli eserciti.

Si diceva che fosse la rivolta di Facebook e dei social network, che quelle rivoluzioni avrebbero finalmente portato la modernità, il progresso, la tecnologia nei paesi islamici dopo secoli di oscurantismo. In pratica si pensava che si sarebbero finalmente occidentalizzati. La sinistra era al settimo cielo. Sarebbe interessante riproporre certe dichiarazioni di autorevolissimi esponenti del Partito democratico, di Sinistra Ecologia e Libertà, di Rifondazione comunista e dintorni. “Assomigliano ai nostri partigiani” ripetevano all’unisono gli ex comunisti, vecchi e nuovi. Ma a destra non erano da meno. Il presidente egiziano Hosni Mubarak, “utile” per salvare la faccia a Berlusconi sul caso Ruby con la storia della nipote tirata fuori dai guai per evitare un incidente diplomatico con l’Egitto, improvvisamente era diventato un tiranno da abbattere. Per non parlare di Gheddafi ricevuto l’anno prima a Roma con tutti gli onori. Negli Stati Uniti poi la signora Clinton, mancata la sfida con Obama per la Casa Bianca, cercava di ricostruirsi una credibilità interna ed internazionale, sostenendo le primavere, nella convinzione che poi gli americani avrebbero avuto gioco facile nel determinare la transizione dai regimi alla democrazia.

A distanza di quattordici anni dall’11 settembre 2001 oggi scopriamo che il terrorismo non è affatto morto con Bin Laden ma è più vivo che mai pronto a colpirci in ogni momento, nelle nostre città, ovunque. Ma come, non avevamo bombardato l’Afghanistan? Non avevamo cacciato i perfidi talebani? Non avevamo catturato ed impiccato quel criminale di Saddam Hussein? Non abbiamo ucciso Bin Laden? Oggi abbiamo l’Isis che, guarda caso, è nato proprio sulla scia di quelle primavere arabe tanto sponsorizzate dall’Occidente. In Siria, dove che l’intervento di Russia e Cina ha impedito all’Occidente di ripetere la disastrosa esperienza della Libia, Francia e Gran Bretagna in accordo con Arabia Saudita e Turchia hanno soffiato sul fuoco della protesta anti Assad in nome della falsa ed ipocrita esigenza di fermare i presunti massacri compiuti dal regime contro gli oppositori sunniti.

Ogni giorno ci raccontavano di villaggi assediati e distrutti, di donne e bambini uccisi con il ricorso alle armi chimiche e subito dopo arrivavano Hollande e Cameron ad invocare l’intervento armato per fermare la carneficina. I diritti umani vergognosamente usati per coprire i reali interessi, la vera posta in gioco, per non far sentire troppo la puzza di petrolio, quel petrolio in nome del quale si sono fatte tutte le guerre.

Eravamo partiti con le primavere arabe e ci ritroviamo ostaggio dei tagliagole. Intere zone dell’Iraq e della Siria sono sotto il controllo dell’Isis, soggette ad una pulizia etnica che farebbe rabbrividire anche i nazisti. Sì signori, pensavamo di aver visto tutto con Hitler, le SS, i campi di sterminio, invece ci accorgiamo oggi che all’orrore non c’è mai fine. Quei regimi caduti con la compiacenza dell’Occidente avevano sempre garantito l’equilibrio geopolitico nel mondo arabo, tenendo a freno l’integralismo.

La fine di quelle dittature, infami quanto volete, non ha portato né libertà, né democrazia, né benessere, ma anarchia, conflitti etnici, terrore. Il presidente Obama non era presente a Parigi, non ha sfilato alla marcia contro il terrorismo. Ha fatto bene perché ha evitato la figura che invece hanno fatto tutti gli altri leader europei. Convinti di occidentalizzare il mondo arabo rischiamo di ritrovarci con l’occidente sempre più islamizzato. Altro che primavere! Qui c’è da temere il lungo inverno della ragione.

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