Siria, Aleppo. Martirio e vergogna | La Stampa

Le milizie islamiche appoggiate e armate da Turchia, Stati Uniti e Francia hanno di nuovo tagliato la fornitura di acqua ad Aleppo, nel sostanziale silenzio dei mass media, più occupati a rilanciare le perplessità americane e europee sull’attendibilità della vittoria di Bashar al Asad nelle elezioni presidenziali. Quindi milioni di aleppini si apprestano a trascorrere in difficoltà enormi le prossime settimane. Colpa di Aleppo è di non voler cedere alle milizie più o meno mercenarie che da 83 Paesi diversi hanno invaso la Siria per lottare contro il governo non democratico di Damasco.

 

marco tosatti

 

Le milizie islamiche appoggiate e armate da Turchia, Stati Uniti e Francia hanno di nuovo tagliato la fornitura di acqua ad Aleppo, nel sostanziale silenzio dei mass media, più occupati a rilanciare le perplessità americane e europee sull’attendibilità della vittoria di Bashar al Asad nelle elezioni presidenziali. Quindi milioni di aleppini si apprestano a trascorrere in difficoltà enormi le prossime settimane. Colpa di Aleppo è di non voler cedere alle milizie più o meno mercenarie che da 83 Paesi diversi hanno invaso la Siria per lottare contro il governo non democratico di Damasco.

 

Di conseguenza le votazioni nei giorni scorsi si sono svolte, soprattutto nei quartieri centrali, colpiti dal lancio intenso di missili e dopo che in tutta la città era stata interrotta di nuovo la fornitura idrica. “Da due giorni siamo di nuovo senz’acqua” ha riferito all’Agenzia Fides l’Arcivescovo armeno cattolico Boutros Marayati, dalla residenza patriarcale che alle 13,30 di martedì scorso è stata colpita da uno dei missili piovuti sulla città. “Si trattava di un proiettile abbastanza potente – spiega l’Arcivescovo – che ha danneggiato la scuola e un’ala del palazzo, scardinando le porte e mandando in frantumi molti vetri. Un altro razzo, meno potente, è caduto sulla nostra scuola anche ieri”.

 

Secondo S. E. Marayati il lancio di missili intensificatosi nelle ultime giornate non puntava a colpire obiettivi mirati, ma piuttosto a contrastare l’afflusso dei votanti ai seggi elettorali: “ Nei quartieri sotto il controllo dell’esercito” spiega l’Arcivescovo armeno cattolico “tutti i cittadini sono per vari motivi schierati con Assad. E molti sono andati a votare nonostante i lanci di missili”.

 

Secondo le fonti ufficiali, Bashar el Assad è stato rieletto Presidente con l’88,7% dei suffragi. Secondo le stesse fonti hanno partecipato al voto del 3 giugno (definito “una farsa” dall’opposizione) 11,6 milioni di siriani. Dei due candidati concorrenti, Hassan al-Nouri ha raccolto il 4,3% dei voti e Maher al-Hajjar il 3,2%.

 

Particolarmente colpiti gli Armeni, tanto che la comunità ha emesso un comunicato stampa, in cui ci si rivolge alla nazione armena, per informarla che il quartiere armeno Nor Kyugh di Aleppo è stato dichiarato zona disastrata per i bombardamenti dei ribelli contro i civili. “Facciamo appello ai nostri fratelli armeni in tutto il mondo perché chiedano la fine immediata dei continui inumani attacchi di razzi nella nostra area. Abbiamo bisogno del vostro aiuto”. L’impressione è che le milizie islamiche appoggiate dall’Occidente (fra cui, implicitamente, l’Italia) e dall’Arabia Saudita cerchino di compensare una situazione militare che sta volgendo a loro sfavore con una tattica di terrore sui civili, che comprensibilmente appoggiano il governo, visto quello che sta accadendo nelle zone “liberate”.

Riportiamo di seguito una frase di un’intervista rilasciata a “Tracce” del nunzio, mons. Mario Zenari: “Anche a Damasco, dove vivo, c’è insicurezza, ci sono colpi di mortaio che cadono. Prima di Pasqua uno di questi era caduto sul cortile di una scuola elementare armeno-cattolica, proprio prima delle otto, mentre i bambini entravano. Uno è morto, una sessantina sono rimasti feriti. A una bambina di nove anni, che ho visitato all’ospedale, hanno dovuto amputare entrambe le gambe. Il giorno di Pasqua lo stesso. Mentre ero nel mio studio, ho sentito un botto: era un’altra bomba, poco lontano dalla nunziatura. Ha colpito il terrazzo di una casa, dove c’era un papà con due bambini, quattro e dieci anni, morti sul colpo. Quello di quattro, mi dicevano all’ospedale dove l’avevano portato, aveva la testa tagliata. Direi una sofferenza, soprattutto quella dei civili e dei bambini, che fa impressione”. Ma a quanto pare per gran parte dell’informazione occidentale i morti contano solo se li si può attribuire in qualche modo al governo di Damasco.

Fonte: Siria, Aleppo. Martirio e vergogna.

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