Siria, il suo patrimonio culturale prima e dopo la guerra | Tempi.it

giugno 20, 2014Redazione

A Roma, una mostra testimonia la grandezza del patrimonio artistico siriano, devastato da anni di combattimenti: i monasteri di Maloula, il souq di Aleppo, la fortezza di Qal’at al-Madiq

Ci sono luoghi di culto musulmani e cristiani, monasteri e minareti, fortezze e souq. La guerra siriana ha devastato un intero Paese, e con esso il suo ingente patrimonio storico e culturale. Per provare a ricostruire, almeno idealmente, tutto ciò che è andato perduto, a Palazzo Venezia, Roma, è stata inaugurata ieri una mostra dal titolo “Siria splendore e dramma”, alla presenza di Francesco Rutelli, ex ministro dei Beni Culturali e presidente dell’associazione Priorità Cultura, aperta gratuitamente al pubblico fino al 31 agosto. Sono esposti nelle sale alcuni pezzi archeologici provenienti da collezioni di musei vaticani e italiani (essendo irreperibili quelli siriani), più diverse immagini di siti artistici “prima e dopo” il conflitto: l’area di Apamea, i sarcofagi di Al-Bara, i monasteri e le chiese di Maloula, ultimo centro rimasto dove si parla ancora aramaico. I confronti fotografici sono eloquenti.

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Qui sopra, la fortezza medievale di Qala’at al-Madiq, prima e dopo il bombardamento nell’aprile del 2012. La rocca sorge non lontano da Hama, ed è stata edificata nel XII secolo: ora domina l’area archeologica di Apamea.

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Ad Aleppo, il souq era un punto di riferimento millenario per la città, con le sue botteghe che ospitavano mercanti e prodotti d’ogni genere: nel 1986 l’Unesco lo aveva dichiarato patrimonio dell’umanità. Durante gli scontri tra governo e ribelli dell’ottobre 2012 è stato dato alle fiamme.

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Un’altra delle ferite più drammatiche della guerra si trova sempre ad Aleppo, dove è stato distrutto il minareto della moschea degli Omayyadi, XI secolo. Pure l’edificio di culto dei musulmani era patrimonio dell’umanità per l’Unesco.

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Il confronto tra due immagini prese da Google Earth: entrambe fotografano dall’alto il sito archeologico di Apamea, a distanza di poco più di un anno l’una dall’altra. In mezzo ci sono stati combattimenti e saccheggi.

La mostra ospita anche un video realizzato da Matteo Barzini, con musiche di Ennio Morricone, che mostra gli scontri tra i luoghi di culto, siti archeologici e monumenti.

Fonte: Siria, il suo patrimonio culturale prima e dopo la guerra | Tempi.it.

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