Siria Il Venerdì Santo di sangue di Aleppo – MissiOnLine.org

Proprio ieri durissimi combattimenti nel quartiere di Jabal el Saydeh, dove vivono 300 famiglie cristiane. Con le loro chiese occupate dagli islamisti. Il grido di dolore dei maristi: «Perché? E in nome di che cosa?»

Sembra proprio senza fine la Passione dei cristiani in Siria.

Raccontavamo pochi giorni fa della morte del diacono Camil a Damasco nel martedì della Settimana Santa. E proprio nel giorno del Venerdì Santo nuove notizie terribili sono arrivate dal quartiere di Jabal el Saydeh ad Aleppo, dove vivono 300 famiglie cristiane. Dall’alba vi sono stati combattimenti durissimi e alcune forze dell’opposizione tra cui le famigerate brigate islamista Al Nusra hanno preso il controllo del quartiere. Secondo alcune testimonianze rilanciate dal sito Ora pro Siria le chiese sono state subito occupate dai ribelli, come pure l’ospedale Mahabbet (amore) che era gestito da alcuni medici cristiani. C’è molta apprensione per la loro sorte.

Proprio in quel quartiere svolgono la loro missione i religiosi maristi: quella che riportiamo qui sotto è una nostra traduzione di una lettera che uno di loro, frère Georges, ha inviato per email agli amici ieri sera. Un grido di dolore che non ha bisogno di tanti commenti.

 

Aleppo, Venerdì Santo 2013

Ai miei amici in tutto il mondo. Ai miei fratelli e amici maristi.

Sono sicuro che ci avete ricordati nelle vostre preghiere del Venerdì Santo. So che voi siete in pena per noi. E so che voi desiderate per noi una resurrezione, la fine della guerra, un’alba di speranza!

Sfortunatamente, però, devo annunciarvi notizie tristi. Dall’alba il quartiere di Jabal el Saydeh dove noi abbiamo da più di 27 anni la nostra missione e nel quale prestiamo servizio a 300 famiglie cristiane e in tre scuole accogliamo gli sfollati, questo quartiere è teatro di combattimenti feroci. La gente è terrorizzata, sono chiusi nelle loro case, prigionieri della follia delle armi, dei cecchini, dei mortai…

Non possono in nessun modo uscire dalle loro case, hanno paura. E noi non possiamo in nessun modo arrivare da loro. Quando è possibile siamo in contatto telefonico. Che calvario! Che croce! Che disperazione!

Vi scrivo queste cose perché abbiate pietà del mio popolo…

Vi scrivo perché sono triste, terribilmente triste, di una tristezza che spegne anche quel po’ di speranza che mi era rimasta.

Vi scrivo per gridare ad alta voce: basta! Già in altre occasioni ho espresso questo rifiuto della guerra. Tante domande crescono in me, insieme a quelle degli altri, dei loro bambini, dei giovani, degli adulti: Perché? Perché? E in nome di che cosa? Chi è il signore della guerra che ha deciso di ucciderci, di sterminarci, di farla finta con noi? Chi ha deciso che tanta sofferenza debba essere il nostro panne quotidiano da così tanti mesi? Chi è che ci invita alla mensa della crocifissione?

Mi vergogno a dirlo ma gli uomini di questa terra hanno scelto la morte!

Guarda qui dal sito della Fondazione Marista per la Solidarietà Internazionale alcuni dettagli e alcune immagini sull’attività portata avanti ad Aleppo

Fonte: Siria Il Venerdì Santo di sangue di Aleppo – MissiOnLine.org.

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