Siria, le chiese e le prospettive future di un paese martoriato

Hama, la città simbolo della rivolta sirianaLa situazione del Paese nelle parole del gesuita Dall’Oglio e nelle dinamiche interne tra religione e politica

di Paolo Zanini

La crisi siriana sembra essere giunta a un tornante decisivo. La debolezza del regime Baathista, le crescenti defezioni all’interno dello stesso entourage del presidente Assad, clamorosamente manifestatisi con la fuga all’estero di Manaf Tlass, le continue infiltrazioni di elementi stranieri e una guerra civile ormai conclamata rendono il quadro politico del paese levantino estremamente incerto e non più a lungo sostenibile.

In questa situazione disperata e apparentemente senza uscita, mentre i diplomatici si avvicinano frenetici e impotenti al capezzale del malato suggerendo soluzioni improbabili, continua a destare interesse l’atteggiamento della Chiesa cattolica e della stessa Santa Sede. Nel corso di oltre un anno e mezzo di crisi, infatti, la linea perseguita dalla Chiesa di Roma, nelle sue varie componenti, non è apparsa sempre lineare, dando l’impressione di una certa improvvisazione e, soprattutto, di profonde differenze di valutazione tra i diversi rappresentanti cattolici e tra le stesse istituzioni ecclesiastiche.

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