Siria: Samir Frangieh, cristiani ruolo cardine tra comunita’ impaurite – Cultura – ANSAMed.it

(ANSAMed) – BEIRUT – I cristiani siriani e, in generale, i cristiani d’Oriente, hanno ora l’opportunita’ storica di diventare l’anello di congiunzione tra ”comunita’ impaurite” perche’ sono gli unici che possono offrire garanzie a tutti, dai curdi agli alawiti, dagli sciiti ai sunniti.

E’ una delle tesi principali esposte da Samir Frangieh, intellettuale libanese di spicco ne ”Il giorno dopo la Primavera”, il libro-intervista in questi giorni in libreria a cura di Riccardo Cristiano ed edito da Mesogea. Il volume si completa con la prefazione del professor Andrea Riccardi e con la postfazione di Younis Tawfik.

L’attualita’ siriana e’ sempre sullo sfondo di un volume che spinge a riflettere sul tema della convivenza intercomunitaria non solo nel Vicino Oriente ma in tutto il bacino mediterraneo. Per Frangieh, da anni in stretto contatto con la Comunita’ di Sant’Egidio, il problema degli arabi non si chiama Islam, ma nazionalismo totalitario. La cosiddetta Primavera degli arabi e’ – secondo l’intellettuale libanese – un fenomeno irreversibile e rappresenta la grande occasione per i cristiani d’Oriente. Frangieh afferma che adesso e’ il momento di creare la democrazia consensuale e che i libanesi, forti del loro tragico passato, hanno un modello da offrire a tutti gli arabi per arrivare a una democrazia autoprodotta. Lo sviluppo, sostiene l’ex deputato, potrebbe essere una cultura moderna ma non individualista, non figlia dell”’io sovrano”.

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