Sodomia in piazza Per Padova è artistica

di Tommaso Scandroglio   07-06-2013

Dice un proverbio veneto: “A chi che ghe piase, anca la spusa ghe sa da bon”. Cioè: a chi gli piace, anche la puzza gli sembra buona. Peschiamo tra la saggezza popolare veneta questo modo di dire per commentare una performance che questa sera sarà inscenata a Padova presso il Palazzo Savonarola, in centro città. Si chiama Hedonistic Corruption e così la descrive l’ideatore di questa performance: «Dipingerò i corpi con della pittura a base di zucchero e albume. Poi i modelli (entrambi maschi) usciranno sul terrazzo, ben visibili al pubblico radunato nel cortile interno. Lì, illuminati da luci in grado di esaltare la tintura, consumeranno un rapporto sessuale».

Il vicentino che ha partorito questa bella trovata – il cui nome volutamente omettiamo per non fargli pubblicità: lo chiameremo Ics Ipsylon – spiega lo scopo di questa serata: «Con questa performance voglio rappresentare l’auspicio che si ponga fine alle discriminazioni nei confronti dei gay». A parte la profonda originalità dei motivi addotti – un giorno sì e pure l’altro non si parla che di omofobia – ci sorge un dubbio: e perché vedere due uomini in rapporto sodomitico dovrebbe avvicinare lo spettatore alla causa gay? Non è che magari qualcuno si altera e il sig. Ics Ipsylon otterrà l’effetto opposto e dovrà darsela a gambe levate, lui e i due impastati di zucchero e albume?

Ipsylon non è nuovo a queste uscite. In una sua mostra dal titolo Sexhibitionist – sì, è un poco fissato con il sesso questo signore – aveva esposto centinaia di calchi di seni e Nostro Signore Gesù – ci si perdoni il crudo realismo – con un seno di donna e il pene in erezione. Si era beccato un’accusa di vilipendio della religione, ma il tutto venne archiviato perché «il fatto non costituisce reato». Chissà allora cosa serve perché si configuri il reato di vilipendio della religione.

Ci dobbiamo indignare per lo spettacolino a luci rossi di oggi? Ma no signori, è solo vecchiume da sbadiglio questa Hedonistic Corruption, buona tuttalpiù per qualche guardone dai gusti bizzarri che si è stufato di navigare sui siti porno e vuole qualcosa in 3D. L’allestimento di Ipsylon sa di stantio. È da anni che questi spettacolini vanno in scena a Rossebuurt, il famigerato quartiere a luci rosse di Amsterdam. Con l’unica differenza che gli esibizionisti olandesi – almeno fino a oggi – erano ignari di essere artisti o di far parte di una performance artistica. “Hedonistic Corruption” scomparirà presto nella memoria di tutti perché si confonderà in un pastone di “opere” simili.

In questi anni abbiamo avuto cavalli squartati o integri ma appesi al soffitto; stanze vuote (per gli ignoranti: l’opera è il vuoto, non la stanza); stanze vuote ma con variazione: la luce si accende e si spegne; merda di artista (invertire i termini è passibile di querela) e fiato d’artista (un banale palloncino gonfio); donne nude – non dipinte ma reali – per tutti i gusti: che si spazzolano i capelli, che si incidono la pelle con delle lamette, che rotolano sporche di vernice su una tela bianca; a proposito di tele bianche le abbiamo avute integre oppure con tagli più o meno numerosi; orinatoi e raccolta differenziata dei rifiuti finiti nei canali di Venezia; gente in fila alla biglietteria dei padiglioni d’arte. Poi abbiamo avuto il filone mistico: papi abbattuti da meteoriti (puro vetrinismo); rane crocifisse e crocifissi intinti nell’urina. Quest’ultima trovata ha vinto anche un premio nell’89: l’Awards in the Visual Arts.

Lo ammetta il sig. Ipsylon: ne deve far ancora di strada per sbalordirci. Per ora l’unica cosa in cui è riuscito è stata quella di sodomizzare la bellezza. La chiamano arte ma è solo voyeurismo da strada. Anzi Ipsylon è già superato perché è facile clonarlo: perché solo due uomini che hanno un rapporto e non tre? O forse per combattere l’omofobia è più politicamente corretto e meno discriminatorio inserire nell’orgia anche una donna, o due donne lesbiche.

In fondo Ics Ipsylon non è un provocatore, un furbetto che desidera far parlare di sé e che vuole vincere facile puntando sui bassi istinti. È un borghese che si allinea in modo prevedibile alla moda dello scandalo, del “gridato” più che del ragionato. Uno che si intruppa insomma e si gira dove tira il vento della trita liberazione sessuale che non cessa di soffiare dal Sessantotto. Uno che fa ancora “arte” per motivi politici o sociali come si faceva quarant’anni fa. In fondo Ipsylon per poter provare un personalissimo orgasmo mentale deve tirar su tutta questa pantomima in costume adamitico. Quanta tristezza…

Aggiornamento ore 00.45: «Per motivazioni non attribuibili alla direzione del collettivo Crispy, ci dispiace comunicare l’annullamento dell’evento “Hedonistic Corruption” in programma per il venerdì 7 giugno a Palazzo Savonarola». Con un comunicato di poche righe è stata data notizia dell’impossibilità di tenere la “performance” per motivi di ordine pubblico. Gli organizzatori hanno infatti denunciato minacce da parte di presunti gruppi di estrema destra. Qualcuno pensa invece che fosse tutto previsto: un bel po’ di pubblicità soltanto con l’annuncio. Invece viene da chiedersi: ma per le autorità di Padova, sarebbe stato tutto normale?

Fonte: La nuova bussola quotidiana quotidiano cattolico di opinione online – Sodomia in piazza Per Padova è artistica.

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