Sta volantinando contro l’aborto. “Venga con noi in questura”. Una conversazione con Giorgio Celsi – di Michele Majno | Riscossa Cristiana

di Michele Majno

celsiI nostri lettori conoscono già Giorgio Celsi, infermiere, fondatore e presidente dell’Associazione “Ora et Labora in difesa della Vita”, che da anni si dedica instancabilmente a ricordare una cosa molto semplice, ma ormai dimenticata in questa società impazzita. Celsi ricorda a tutti, con i suoi volantinaggi davanti ai principali ospedali, che l’aborto è un delitto, è l’uccisione di un bimbo innocente, è ciò che la Chiesa definisce un “crimine abominevole”.

Martedì scorso Giorgio Celsi si trovava all’ingresso della Clinica Mangiagalli, a Milano. Distribuiva volantini, teneva in vista un cartello “Aborto  = Bambino Morto” e un Crocifisso con macchie rosse, a simulare il sangue, e sul quale sono appesi simulacri in plastica di feti. Una propaganda pro-life un po’ “forte”? Forse. Ma ci pare molto più “forte” l’uccisione di un bimbo nel grembo materno.

Celsi è un preciso, notifica sempre alla Questura i luoghi in cui farà i volantinaggi, da solo o con altri volontari.

aborto=b.mortoE così accade, come ci ha raccontato ieri nel corso di una telefonata, che alcune femministe vanno a lamentarsi alla Direzione dell’ospedale. Una di queste, evidentemente spinta da sacro zelo, molesta pesantemente Celsi , come potete vedere dal VIDEO, cliccando qui. Poi protestano anche dalla Direzione: Celsi disturba, turba la quiete (?). Nessuno protesta per i venditori abusivi che quotidianamente stazionano davanti alla clinica, per vendere i soliti pacchetti di cerotti con una fantasiosa Croce rossa stampata sopra. Ma Celsi fa una cosa ben più grave: richiama alla realtà, denuncia il crimine che si consuma all’interno della struttura ospedaliera.

Celsi è in regola con la legge, sta esercitando il suo diritto di espressione, ha regolarmente avvisato la Questura. Si secca (e ne ha ben donde) e telefona alla Polizia. Arrivano due Volanti, i poliziotti entrano in ospedale, parlano con il direttore, e poi escono e anziché tutelare il diritto di Celsi, che non sta disturbando nessuno… lo invitano a spostarsi ben distante dalla Clinica e al suo legittimo rifiuto gli ingiungono di seguirli in Questura.  “Resistenza a pubblico ufficiale”. Perbacco.

Giorgio Celsi deve salire sulla volante, come se fosse un delinquente colto sul fatto. La vettura parte, ma ecco che arriva una comunicazione all’equipaggio. Viene da un loro superiore della Digos, che ordina di riportare Celsi nel luogo in cui era stato prelevato: aveva regolarmente avvisato la Questura, né stava commettendo alcun reato. “In definitiva, ho passato un’ora in macchina, ho fatto un giro per Milano e poi sono tornato davanti alla Mangiagalli”, ci racconta il nostro amico.

Insomma, potremmo dire che è finita bene. I poliziotti della Volante hanno preso un abbaglio, i loro superiori hanno rimediato. Peccato che una persona onesta e che stava facendo cose del tutto lecite sia stata mostrata al pubblico come un delinquente da prelevare e portar via.

Peraltro, come ci racconta Celsi, molti medici sono venuti anche a solidarizzare con lui. È noto che la gran parte del personale sanitario ha esercitato il suo diritto all’obiezione, rifiutandosi di praticare aborti. Ma la direzione è preoccupata di mostrarsi “politicamente mooolto corretta”, le isterie delle femministe sono più forti del buon senso e del rispetto dei diritti di tutti, e quindi anche del “reprobo” Giorgio Celsi. Così i poliziotti arrivati su richiesta di Celsi finiscono per prendersela con lui.

vendit abusiviRipetiamo, tutto è bene ciò che finisce bene. Ma ciò non toglie che quanto è accaduto deve farci meditare su questo clima plumbeo di conformismo e di legalismo che si scorda poi dell’etica. La femminista urlacchiante che avete visto e udito nel video ripete più volte che l’aborto è permesso da una legge dello Stato. E già, la legge può tutto, anche trasformare un crimine come l’aborto in un diritto…

Caro Giorgio, tieni duro e vai avanti con la tua denuncia, testarda e sacrosanta. Tanto, sai già che avrai ancora grane. In questo paese, anestetizzato dall’idiozia criminale, la cosa più pericolosa è dire la verità. Avrai grane, ma sai anche che la maggioranza è con te, perché la gente comune non è fanatica della morte come quattro gallinelle femministe. È quella gente comune, sana, che però dovrebbe prendere un po’ di coraggio e decidersi a mandare via a calci nel sedere questi angoscianti alfieri della morte, che pretendono la massima libertà e per raggiungerla vogliono tappare la bocca alle voci libere. Tieni duro, Giorgio!

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