SIR 14-10-2013.- “Per molto tempo abbiamo vissuto con angoscia e preoccupazione per l’oppressione e la persecuzione dei credenti delle minoranze in Paesi in cui abbiamo creduto si realizzasse una primavera araba”, scrivono oggi il Consiglio cristiano della Svezia e il Consiglio svedese per la missione.
“Soffriamo con la Siria e con l’Africa settentrionale, e ora in particolare con l’Egitto. Di recente però sono giunte notizie di violenze in Kenya e in Pakistan. La lista dei Paesi dove la libertà religiosa è violata si allunga ancora con l’India e la Birmania”.
Per esprimere solidarietà e per pregare si svolgeranno questa sera a Stoccolma una fiaccolata e un incontro pubblico.
“È il momento di dire che siamo profondamente preoccupati. Dobbiamo difendere il diritto di tutti alla libertà di religione e di fede. Abbiamo bisogno di ribadire e dimostrare che le religioni non sono violente o offensive”, spiegano gli organizzatori.
Anders Wejryd, arcivescovo della Chiesa di Svezia, Anders Arborelius, vescovo cattolico di Stoccolma e Dioscoros Benyamin Atas, arcivescovo della Chiesa ortodossa siriana, accoglieranno i fedeli e poi insieme a tutti i responsabili delle chiese in Svezia si uniranno alla marcia.
Tutte le Chiese e le comunità sono state inoltre invitate a pregare nelle funzioni religiose delle domeniche 13 e 20 ottobre “per questo mondo che sanguina” recitando una speciale preghiera.