Torino, i cattolici lanciano il Manifesto sulla Famiglia – Vatican Insider

Un comitato di 16 associazioni lo presenterà il prossimo 1 dicembre: «Diciamo no a leggi sull’omofobia che creino reati d’opinione»

Redazione

Sì all’accoglienza degli omosessuali, no a «leggi che creino reati di opinione» e no ai matrimoni, alle unioni omosessuali ed alle adozioni da parte di persone dello stesso sesso. È quanto viene riaffermato da sedici associazioni cattoliche torinesi, da Alleanza Cattolica al Forum delle Famiglie e al Movimento per la Vita, dall’Agesc al Movimento Cristiano Lavoratori e a Medici Cattolici, che hanno costituito da diversi mesi un tavolo di lavoro, creato il comitato «Sì alla famiglia» ed elaborato un Manifesto, che sarà presentato il prossimo 1 dicembre a Torino.

Il manifesto, spiega il sociologo Massimo Introvigne, coordinatore del Comitato, ««nasce com’è normale tra cattolici da una riflessione sul Magistero della Chiesa. La frase del Papa `Chi sono io per giudicare gli omosessuali?´ ci ha profondamente impressionato e ci ha condotto a partire nel manifesto da quanto insegna il Catechismo: le persone omosessuali `devono essere accolte con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione´». «Abbiamo declinato questo invito – spiega ancora Introvigne – in quattro ambiti: l’omofobia, chiedendo l’applicazione severa delle leggi che vietano di offendere, minacciare e picchiare le persone omosessuali, con l’applicazione di aggravanti quando gli omosessuali sono colpiti per odio alla loro condizione; l’educazione contro il bullismo che colpisce chi è `diverso´ nelle scuole; l’accoglienza delle persone omosessuali nella società e nella Chiesa; e l’accoglienza di tutti i bambini, con chiunque si trovino a vivere

Il Manifesto, è però contrario a norme sull’omofobia che creino `reati di opinione´ e «puniscano con la reclusione chi semplicemente propugna idee considerate discriminatorie, così minacciando la libertà religiosa di tutte quelle confessioni – non solo la cattolica, e compreso l’islam – che considerano gli atti omosessuali disordinati». «Certo – afferma ancora Introvigne- se omofobia significa insultare e minacciare, allora l’omofobia non è libertà di opinione. Ma affermare che gli atti omosessuali sono `intrinsecamente disordinati´, come fa il Catechismo, potrà essere contrastato sul piano delle idee, ma non dovrebbe portare nessuno in prigione». E il manifesto, spiega Introvigne, è contrario anche al matrimonio omosessuale «perché il matrimonio, per sua natura,- dice – è solo quello tra un uomo e una donna» e anche al riconoscimento di unioni civili «perché nei Paesi europei che le hanno introdotte sono sempre state non l’alternativa ma l’apripista per passare dopo qualche anno al «matrimonio» omosessuale. Perché mai l’Italia dovrebbe essere diversa?».

Sulle adozioni da parte di omosessuali, «vogliamo essere molto chiari – conclude Introvigne -: non abbiamo mai detto che i bambini adottati da coppie dello stesso sesso corrano maggiori rischi di violenze, maltrattamenti e disturbi rispetto ad altri bambini adottati. E non mettiamo in dubbio la convinzione sincera di persone omosessuali di poter essere buoni genitori. Il problema è un altro, e lo sollevava il cardinale Bergoglio in una lettera del 2010 ai laici argentini in occasione dell’approvazione di una legge che introduceva il `matrimonio´ e le adozioni omosessuali nel suo Paese. Per crescere ogni bambino ha bisogno di un papà e di una mamma».

Fonte: Torino, i cattolici lanciano il Manifesto sulla Famiglia – Vatican Insider.

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