Trento – Se non sei filo LGBT, ecco come i media modificano i comunicati – Notizie Pro Vita

Il nostro comunicato stampa sulla vicenda dell’Istituto Sacro Cuore di Trento, non è stato pubblicato da tutti i giornali cui l’avevamo inviato NEANCHE A PAGAMENTO, come annuncio pubblicitario. E’ ovvio. C’è la libertà di stampa.

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Vorremmo sottolineare, però, la cortese risposta di un autorevole giornale della Regione, che appartiene orgogliosamente ad una delle più grandi case editrici della stampa italiana, e che – poiché si tratta di “un giornale serio, abbiamo un’etica da seguire” (testuale comunicazione telefonica fatta alla nostra Redazione) – ci ha detto che non potrà pubblicare il suddetto comunicato stampa, se non con le modifiche da loro stessi apportate e con una liberatoria in cui noi ci assumiamo tutta la responsabilità (?) di quanto scritto (che è solo la verità!). Una breve disamina di queste modifiche (in grassetto ciò che non dovevamo scrivere) darà ai lettori interessati l’idea di cosa vuol dire “censura politicamente corretta”.

Per farsi un’idea della vicenda, riproponiamo qui il nostro comunicato censurato nella versione a noi fornita, e di seguito i punti salienti.

1) La campagna mediatica contro la Preside dell’Istituto NON possiamo dire sia “diffamatoria”. L’art. 595 c.p. dice che è diffamazione “offendere la reputazione altrui”. Dire pubblicamente che una suora  trasgredisce  il Vangelo e deve bruciare all’inferno come la zizzania (si veda qui) non è offensivo? Invece dire che l’omosessualità è un peccato (sempre secondo lo stesso Vangelo) è offensivo. Coerente.

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2) Le associazioni LGBT NON “hanno colto l’occasione per invocare un’accelerazione dell’iter parlamentare del disegno di legge Scalfarotto”, hanno “invocato l’accelerazione” e basta: loro mica montano casi ad arte, loro mica “colgono le occasioni”, vero?

3) Le suddette associazioni omosessualiste, che  non possono essere nominate,  NON hanno “attuato un vergognoso linciaggio morale” della suora: sono solo “intervenute con veemenza”.

4) Il caso NON è stato “ artatamente montato con il solo ed unico fine di consentire al Sottosegretario on. Ivan Scalfarotto” di promuovere ancora una volta la sua legge. E’ stato solo “utilizzato con la finalità espressa da Scalfarotto”…

5) La “richiesta avanzata dal segretario generale della FLC CGIL, Mimmo Pantaleo, di revoca del contributo pubblico erogato dalla Provincia di Trento all’Istituto Sacro Cuore” non è  “risibile”.. . Qui , forse, hanno ragione: dovevamo scrivere che non ha alcun fondamento legale, neanche vago. Quindi un sindacalista che non conosce le basi del diritto del lavoro non è “risibile” è ignorante e basta (senza offesa, “ignorante”, nel senso “che ignora”).

7) I metodi  di coloro che hanno strumentalizzato tutta la questione  NON sono “intimidatori, diffamatori, e intolleranti”. Certo “loro” sono i campioni della tolleranza della democrazia, della libertà. Solo noi, “sporchi omofobi ecc. ecc.,  siamo intolleranti e quant’altro.

8) La “speculazione demagogica” sulla questione,  NON è “bassa”: sarà certamente “elevata” o forse “sublime”, come può esserlo una “speculazione demagogica”…

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Ecco. Molto meglio quei giornali che il comunicato stampa in questione non l’hanno pubblicato, senza fare tante storie.

Redazione

Fonte: Trento – Se non sei filo LGBT, ecco come i media modificano i comunicati – Notizie Pro Vita.

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