Tur Abdin: la terra perduta degli Aramei – Vatican Insider

La storia eroica è quella di un popolo cristiano antichissimo, che parla l’aramaico, la lingua diffusa in tutta la Terrasanta ai tempi di Gesù

Marco Tosatti

Due giornalisti italiani, Stefano Rogliatti e Matteo Spicuglia, hanno raccontato con estrema sobrietà e rispetto una storia eroica nel loro documentario: “Shlomo. La terra perduta”. La vicenda è quella di un popolo, gli Aramei, un popolo cristiano antichissimo, che parla l’aramaico, la lingua diffusa in tutta la Terrasanta ai tempi di Gesù, che tenta di restare aggrappato a quella che era, è la sua terra. Come gli armeni, i greci e i siriaci anche gli Aramei sono rimasti coinvolti nel genocidio cristiano iniziato dai triumviri turchi nel 1915 e continuato negli anni successivi. A Tur Abdin, nel sud est della Turchia, ormai zona a maggioranza curda, quasi ai confini con la Siria, all’inizio del 1900 gli Aramei erano oltre 500mila. Oggi sono 2500, e per loro la persecuzione, violenta talvolta, più spesso una pressione continua e pesante, non è ancora finita.

 

Stefano Rogliatti e Matteo Spicuglia, gli autori di questo film-inchiesta, che sarà presentato in anteprima martedì 18 dicembre, alle ore 20,45, all’Arsenale della Pace, piazza Borgo Dora, 61, Torino ( e a cui speriamo faranno seguito numerosi altri eventi in tutta Italia) sono andati a cercare i protagonisti di questa epopea in  Turchia e in Germania per raccontare le ferite di ieri e di oggi; un dramma troppo comune a tutte le minoranze della regione. Hanno visitato villaggi abbandonati e monasteri antichissimi, oggi in pericolo, hanno intervistato decine di persone di tutte le età: il risultato è un affresco di testimonianze inedite per il pubblico italiano.

 

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