Turchia Che cosa si muove a piazza Taksim – MissiOnLine.org

Le contraddizioni del modello Erdogan. Ma anche le differenze con la piazza Tahrir della primavera araba che non vanno sottovalutate. Il tutto a tre anni esatti dalla morte di monsignor Padovese

Continuano per il quarto giorno consecutivo in Turchia le manifestazioni e gli scontri iniziati a partire dal braccio di ferro sulla costruzione di un nuovo centro commerciale nella centralissima piazza Taksim. Nonostante gli oltre mille arresti la protesta non si ferma. E se il premier Recep Tayyip Erdogano – da oggi per quattro giorni in viaggio in Tunisia, Algeria e Marocco – va avanti con la linea dura nei confronti dei manifestanti, un approccio più moderato è giunto questa mattina dal presidente Abdullah Gul, che ha parlato della necessità di ascoltare la piazza.

Che la protesta sia nata intorno a un centro commerciale è un simbolo potente della Istanbul di Erdogan, quella dell’islamismo degli affari che ha portato la città sul Bosforo ad attrarre investimenti e a diventare protagonista sulla scena economica con tassi di crescita mirabolanti. Ma resta la domanda sulla direzione che il Paese sta prendendo dietro le nuove vetrine dello shopping globale. Con un’identità ancora incerta: lasciata alle spalle la laicizzazione forzata di Ataturk la promessa «via turca all’islam politico» continua a oscillare tra aperture al pluralismo e divieti (l’ultimo in ordine di tempo le limitazioni alla vendita degli alcolici, approvate proprio la scorsa settimana). Il tutto mentre i venti della guerra in Siria si fanno sentire anche in Turchia, accentuando le polarizzazioni.

La domanda che tutti ci poniamo – dunque – oggi è: che cosa sta succedendo davvero a Istanbul? Ed è realmente appropriato il paragone con quanto già visto al Cairo o a Tunisi? Chiara Zappa – che per Mondo e Missione ha seguito in questi ultimi anni le vicende turche – prova a rispondere in questa analisi pubblicata sul suo blog Mediterranea.

La battaglia intorno al giardino di piazza Taksim porta inevitabilmente al pettine anche tanti altri nodi irrisolti: uno tra tutti è la questione delle minoranze. Mondo e Missione ne parlava già nel dicembre 2011 in questo reportage da Istanbul.

Le manifestazioni di questi giorni arrivano – tra l’altro – proprio in concidenza con il terzo anniversario dell’uccisione del vicario apostolica dell’Anatolia Luigi Padovese, avvenuta il 3 giugno 2010. Clicca qui per rileggere il ricordo che dedicò a lui in quei giorni Maria Grazia Zambon, amica del Pime da anni al servizio della Chiesa in Turchia.

In occasione di questo terzo anniversario segnaliamo anche questa intervista realizzata dal sito terrasanta.net a padre Claudio Monge, superiore della comunità domenicana di Istanbul, sull’eredità di Padovese e sulla situazione dei cristiani oggi.

Fonte: Turchia Che cosa si muove a piazza Taksim – MissiOnLine.org.

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