UE, il patto dei candidati che difendono la famiglia – La Nuova Bussola Quotidiana

di Nicolò Fede

Mai come in questi ultimi tempi l’Unione europea è diventata un campo di battaglia, in cui le lobby della cultura della morte hanno fronteggiato la resistenza sempre più attenta di un grande numero di cittadini. Il Parlamento europeo è il luogo dove questa resistenza si fa più politica e dove tutto dipende dai numeri in campo. Di qui la necessità di eleggere come nostri rappresentanti a Bruxelles e Strasburgo uomini e donne che condividano e difendano i princìpi non negoziabili.

Ecco perché la Federazione europea delle associazioni familiari cattoliche (FAFCE) ha appena aperto una campagna in vista delle elezioni europee del 25 maggio prossimo. La campagna si intitola “Vota per la famiglia!”. Essa consiste principalmente nella diffusione di un manifesto al quale i candidati sono chiamati ad aderire. In questo modo essi si impegnano, una volta eletti, a promuovere delle politiche favorevoli alla famiglia, secondo una serie di criteri specificati in 12 punti (cliccare qui per il testo integrale).

Aderendo a questo manifesto, i candidati si impegnano innanzitutto a combattere la dittatura del “gender”, valorizzando la complementarietà tra uomo e donna e riconoscendo il fatto che “la nozione di genere non ha alcun fondamento giuridico nel Trattato dell’Unione Europea”. Inoltre si impegnano ad opporsi ad ogni ingerenza dell’Unione europea nell’ambito della definizione del matrimonio e della famiglia; un punto molto importante, se pensiamo a quanto spesso gli organismi comunitari tentino di influenzare Paesi come il nostro che non riconoscono in alcun modo le unioni tra lo stesso sesso o, in generale, le unioni di fatto.

Inoltre i candidati firmatari si impegnano a sostenere l’iniziativa cittadina europea Uno di Noi, che punta a bloccare ogni finanziamento comunitario alla ricerca sugli embrioni e alle organizzazioni che forniscono servizi abortivi nei Paesi in via di sviluppo. Siamo davanti ad una presa di coscienza del fatto che, se questa iniziativa ha avuto un primo riconoscimento ufficiale grazie ai quasi 2 milioni di firme raccolte, il lavoro maggiore è ancora da farsi: dopo un’audizione pubblica che si terrà a Bruxelles il 10 aprile, la Commissione europea dovrà decidere cosa fare di queste firme, se considerarle carta straccia (smentendo se stessa e non considerando degna di ascolto la richiesta dei cittadini europei), fare uno studio specifico oppure dare seguito alla procedura legislativa richiesta. Ma anche qualora la risposta della Commissione dovesse essere la più positiva (l’avvio della procedura legislativa), il cammino sarà ancora lungo e tutt’altro che facile. Ad ogni tappa di questa complessa procedura il ruolo ed il parere dei futuri eurodeputati sarà fondamentale.

Un altro punto interessante del manifesto della FAFCE, è l’impegno a promuovere l’attuazione metodica del “family mainstreaming”, ovvero quella procedura istituzionale con la quale si controlla l’impatto di un determinato progetto di legge sulla famiglia. Ad oggi l’unica procedura di questo tipo adoperata dal Parlamento europeo è il “gender mainstreaming”… Con tutte le conseguenze aberranti che non stiamo qui ad elencare. Il fatto è che sarebbe ora che le istituzioni europee cominciassero a guardare alla realtà delle famiglie europee per ogni politica attuata, invece di stare ad ascoltare le potenti lobby presenti a Bruxelles.

In tal senso il manifesto della FAFCE diventa uno strumento preziosissimo per risvegliare le coscienze della politica italiana, che sta già iniziando a guardare alle elezioni di maggio, ma soltanto con le lenti sporche dei calcoli elettorali. È giunto il momento di riportare la persona al centro del dibattito politico e la campagna “Vota per la famiglia” è un’occasione propizia. Se in Italia sarà il Forum delle Associazioni familiari (membro italiano della FAFCE) ad occuparsi di trasmettere il testo ai candidati, ciò non impedisce che esso possa diventare uno strumento per la stampa e nelle mani dei singoli cittadini, che possono diffonderlo e pubblicizzarlo. A 2 giorni dalla sua pubblicazione sono già 6 i candidati ad aver firmato (cliccare qui per maggiori informazioni). La proclamazione ufficiale dei candidati firmatari sarà fatta il 15 maggio ed allora avremo dei dati utili per decidere chi votare il 25 maggio.

viaUE, il patto dei candidati che difendono la famiglia.

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