Usa, al via la ricerca che fa strage di embrioni

di Giovanna Arcuri

Il 7 gennaio scorso la Corte Suprema degli Stati Uniti ha detto sì al finanziamento pubblico a favore delle ricerche sulle staminali embrionali. Ricordiamo che le staminali sono quelle cellule dette “primitive” perché non ancora specializzate, cioè cellule che sviluppandosi diventeranno tessuti specifici, come l’epidermide, il tessuto nervoso ecc.
Quindi hanno in sé una grande potenzialità essendo in grado di differenziarsi in molti modi e così andare a sostituire tessuti malati o necrotici.

L’embrione nelle sue primissime fasi di sviluppo è composto ovviamente solo da cellule staminali che andranno a formare tutti i tessuti e gli organi del nostro corpo. Ma le staminali possono trovarsi anche nel liquido amniotico, nel sangue del cordone ombelicale e nell’individuo adulto (discorso a parte sono le IPS). La ricerca sulle staminali embrionali comporta il prelievo di alcune cellule dall’embrione e quindi, nella maggior parte dei casi, la sua morte. Questo non accade invece per gli altri tipi di staminali.

Dunque i giudici dell’alta corte hanno aperto alla ricerca sulle staminali embrionali.
La vicenda nasce nel 2006 quando il presidente Bush aveva bloccato una legge tesa a foraggiare con i soldi dei contribuenti la ricerca sugli embrioni per ricavarne cellule staminali. Obama appena insediato prende la decisione opposta. Ma la Corte del Distretto di Colombia nel 2010 aveva sancito che tale provvedimento del presidente era illegittimo.
Nuovo cambiamento di fronte nel 2011 dopo che una Corte Federale aveva ribaltato quest’ultima sentenza. Infine arriviamo all’attuale appello alla Corte Suprema di due scienziati americani i quali avevano affermato che questo tipo di finanziamento è in contrasto con la legge Dickey-Wickler del 1996 la quale vieta esplicitamente che denaro pubblico venga impiegato per queste ricerche.

La Corte, al fine di dichiarare inammissibile il ricorso, si è arrampicata sugli specchi precisando che i soldi servono per finanziare le ricerche sul processo di derivazione delle cellule staminali – cioè il loro sviluppo – non per distruggere gli embrioni. Inoltre la ricerca è consentita solo sugli embrioni soprannumerari, cioè gli embrioni che attualmente dormono in azoto liquido a -196°, perché i loro genitori hanno già avuto un bebè tramite la fecondazione artificiale e si sono disinteressati degli altri loro figli crioconservati e “prodotti” in sovrannumero al fine di garantire alla donna una qualche speranza di rimanere incinta.

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