USA: Il Congresso è molto più cristiano del Paese – Vatican Insider

Marco Tosatti
Roma

Il 6 gennaio il nuovo Congresso statunitense, in 114mo della storia, si insedia, e come si deduce da uno studio del Pew Research Center protestanti e cattolici faranno la parte del leone. I repubblicani controlleranno entrambe le Camere del corpo legislativo; ma a dispetto del notevole cambio di equilibri fra democratici e repubblicani, in realtà da un punto di vista di appartenenza religiosa le variazioni appaiono di non grande rilievo rispetto al passato.

Oltre nove membri su dieci dei membri della House e del Senato (il 92%, per l’esattezza) sono cristiani. IL 57 per cento sono protestanti, e il 31 per cento invece sono cattolici. E in questo senso gli spostamenti rispetto al precedente Congresso sono quasi inesistenti. I protestanti erano il 56 per cento, su un totale di 90 per cento di cristiani.

Quello che appare interessante è che queste cifre sono ben diverse, e in maniera molto netta, rispetto alle dichiarazioni di fede compiute da cittadini comuni, e registrate nei sondaggi. Il Pew Research, nel suo studio del 2013, rilevava che il 49 per cento degli americani adulti era protestante, eil 22 per cento si dichiarava cattolico. Da qui si potrebbe dedurre che il corpo legislativo appare molto più sensibile ai temi religiosi del corpo elettorale.

E’ interessante anche rilevare che i sondaggi testimoniano la presenza di una larga componente di adulti che si dichiarano privi di affiliazione religiosa: circa il 20 per cento. Ma solo lo 0,2 per cento degli eletti al Congresso si definisce in questo modo. E questo 0.2 per cento è rappresentato da una singola persona: Kyrsten Sinema, del Partito Repubblicano, in Arizona.

Le proporzioni fra popolazione e Congresso sono invece rispettate per quanto riguarda le minoranze religiose. I buddisti, i musulmani e gli indù costituiscono circa il 2 per cento della popolazione americana adulta, e hanno mandato al Congresso una rappresentanza dell’1 per cento. Gli ebrei, al contrario, hanno al Congresso una percentuale maggiore di quella che è la presenza nel Paese: il 5 per cento rispetto al 2 per cento della popolazione. Ma rispetto al Congresso precedente ci sono cinque eletti ebrei in meno,  e undici in meno rispetto al 112mo Congresso. Fra i nuovi eletti, sette hanno avuto qualche forma di occupazione religiosa in precedenza, e sette di essi sono stati ordinati ministri di un culto.

Fra i repubblicani, uno solo Lee Zeldin, di New York, non è cristiano (religione israelitica). Gli altri sono protestanti (67 per cento) , cattolici (27 per cento) e mormoni (5 per cento). I democratici sono più differenziati. Di loro il 44 per cento è protestante, , il 35 per cento cattolici, il 12 per cento ebrei, l’1 per cento mormoni. Ci sono anche due buddisti, due musulmani, e un indù.

 

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