Usa, nuovi video shock sulle cliniche dell’aborto | Tempi.it

giugno 6, 2013 –  Benedetta Frigerio

La dottoressa che ride raccontando come sarà soppresso il bambino, il medico che spiega come lascia morire illegalmente i neonati. Le video-inchieste confermano il metodo Gosnell è la norma.

«Non si preoccupi, morirà velocemente appena nato». «Bene sweetheart, vai a casa e ci pensi: nessuno può obbligarti ad accettare il feto, un bambino che tu non vuoi». Sono queste le parole di un video pubblicato in America la settimana scorsa. È l’ultimo di una serie di documentari seguita al processo contro il medico abortista Kermit Gosnell, il secondo girato da una reporter del gruppo “Live Action” per portare alla luce la realtà nascosta dell’aborto.

«NON LO AIUTEREMO». La giornalista, alla 26esima settimana di gravidanza, si è recata in incognito presso la Surgi-Clinic di Washington. A colloquio con il dottor Cesare F. Santangelo, gli ha spiegato la sua paura di sottoporsi a un aborto a stadio avanzato: «E se il bambino nascesse vivo?», chiede la donna. «Non lo aiuteremmo», risponde Santangelo. «Legalmente saremmo obbligati ad aiutarlo… ma spirerà velocemente dopo la nascita». Il medico ha poi paragonato il bambino nato a un malato terminale che non bisogna «aiutare a sopravvivere».

LE RISA DEL MEDICO. L’altro filmato pubblicato dalla “Live Action” è ancora più scioccante. Il medico, una donna del Women’s Healt Center del Bronx di New York, parla con una ragazza che dice di essere incinta da 23 settimane. La dottoressa ride banalizzando quanto sta per accadere. «A sei mesi quanto è grande?», chiede la giovane. «È… è… completamente formato», risponde il medico. Poi la domanda su come il piccolo sarà «rimosso». La dottoressa parla di una soluzione in cui il bambino abortito viene posto dopo l’intervento, per essere mandato in laboratorio, dove i colleghi si assicureranno che «tutti i pezzi siano usciti da te». Il medico, ridendo come se stesse raccontando una barzelletta, continua: «Non so proprio perché vuoi sapere tutto questo… fallo e basta!». La giovane reporter, però, domanda ancora cosa accadrà se il piccolo dovesse dare segni di vita dopo la nascita. «La soluzione – risponde la dottoressa – lo fermerà». Poi, sempre ridendo, aggiunge: «Non starà mica lì a muoversi nel contenitore!». Infine la spiegazione sulle pillole da prendere per indurre il parto: «E che faccio se esce quando sono casa?», chiede la ragazza. «Se esce? Tira l’acqua!», conclude il medico.

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