Vallini: il pericolo è che Dio sparisca dall’orizzonte della vita dell’uomo  | Chiesa | www.avvenire.it

Il grande pericolo della società contemporanea è che Dio sparisca dall’orizzonte della vita dell’uomo. Le grandi domande dell’esistenza: da dove veniamo, dove andiamo, che sarà di noi, perché si soffre, perché si muore, c’è vita dopo la morte?, non avrebbero alcuna risposta per l’uomo ad una dimensione, quella orizzontale, mentre abbiamo enorme bisogno di dare una direzione sensata alla nostra vita. La questione di Dio, che ha sempre interrogato e affascinato lo spirito umano, è centrale nella nostra vita, perché fa differenza che Dio esista o non esista: se infatti Dio è l’origine, il senso e il fine dell’uomo e dell’universo, la vita ha un preciso orientamento. Dinanzi alla questione di Dio non vi è neutralità. A ben vedere, il desiderio di Dio è inscritto nel cuore dell’uomo.

Certo, l’uomo non sempre arriva a conoscere Dio con facilità. E’ per questo che Dio stesso ci è venuto incontro, si è rivelato come Colui che è. A Mosè che chiede: ma tu chi sei? Dio risponde: Io sono colui che sono, che vuol dire “Io ci sono per te”. «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai » (Es 20,2-5).

Il Dio in cui crediamo è il Dio per noi. Dio stesso ha preso l’iniziativa di rivolgersi a noi, si è manifestato, si è fatto “parola”, “voce”: “Io sono il Signore Dio tuo”. Ed ha fatto conoscere la sua azione creatrice e liberatrice degli uomini. Il primo appello e la giusta esigenza di Dio è che l’uomo lo accolga, lo adori e in lui trovi sollievo e scopra se stesso. Si, perché la rivelazione di Dio risponde alle esigenze intellettuali più elevate e aiuta l’uomo a capire se stesso come essere creato «ad immagine e somiglianza» di Dio (Gn 1,26).

Credere in Dio come l’Essere eterno, infinito, onnipotente, buono, immutabile, vuol dire riconoscere che Dio è verità infinita, le sue parole sono parole di vita, di lui possiamo fidarci, ascoltarlo e lo possiamo amare.

L’ottimismo del sapere con il progresso delle scienze e della tecnica che penetra le profondità dell’universo, che scandaglia la struttura biologica dello stesso essere umano, non può relegare all’irrilevanza la dimensione trascendente, non rende superflua o insignificante la domanda radicale di tutte le domande dell’intelligenza umana: dov’è il senso della vita? Qual è la sua origine? “Io sono il Signore Dio tuo”: questa è la risposta.

Cliccare sul link per continuare a leggere: Vallini: il pericolo è che Dio sparisca dall’orizzonte della vita dell’uomo  | Chiesa | www.avvenire.it.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Varie. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.