“ La vita e la famiglia sono doni di Dio per ogni uomo”. E’ il tema che il Sinodo dei Vescovi svolgerà in Vaticano dal 5 al 19 ottobre 2014.

Oggi la famiglia è un “tema caldo” che pervade nella n/s turbolente quotidianità, “ bombardata” in ogni componente, “ silurata” nel mare delle insidie,quasi “disintegrata” socialmente, dove si vocifera la proposta normativa sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, sull’aborto e sull’eutanasia.
Innanzi a questi “novità che pervadono la vita, non solo il cristiano, ma il cittadino dovrebbe guardare con timore, con rispetto, con profonda riflessione il c0ncetto famiglia, costituito da uomo e donna, uniche “figure” che continuano l’essere umano, principio fondamentale che costituisce la base della n/s civiltà.
La famiglia è una società originaria le cui basi non derivano dallo Stato, ma sviluppata attraverso un processo millenario che riconosce la parità giuridica e morale dei coniugi che “concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare” (art.144 Codice Civile ) e “ la repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” ( Art.29 Costituzione Italiana).
Non di meno dobbiamo ricordarci che deve essere sempre valido il rifiuto dell’aborto, perché il diritto alla vita umana fa parte principalmente dei diritti umani, principio che deve essere rispettato e difeso sempre dal “concepimento fino alla morte naturale” (Papa Francesco 17.7. 2013 Messaggio ai cattolici di Scozia, Galles, Irlanda, Inghilterra).
Di qui, il richiamo alla solidarietà nei confronti delle tante donne sottoposte a pressioni per evitare la nascita del figlio e che la soppressione di un bambino non desiderato è un’ingiustizia ed implica un trauma che può segnare per tutta la vita.
Una mamma che, disgraziatamente, abortisce deve portare un peso enorme per il resto della vita per questo che invece di condannarla, bisogna aiutarla, sostenerla, come fa la Chiesa Cattolica ed altre Confessioni, attraverso programmi di supporto per le madri adolescenti o fondazioni che si occupano delle adozioni dei neonati. Abominevole poi, l’eutanasia sulla persona incapace di esprimersi.
A questi proposito sarebbe opportuno che non solo il Sinodo dei Vescovi non dimenticasse la famiglia dove insiste un disabile sia fisico che psichico in quanto questo ambito sanitario e legislativo è molto trascurato, dire omesso, che dovrebbe essere considerato prioritario, anche a causa delle tragedie che avvengono nelle famiglie, specie in quelle dove insistono disabili, che dovrebbe “spingere” le Istituzioni ad una maggior comprensione, valutazione, intervento legislativo.

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II° : “ Andiamo avanti con speranza”

Previte

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