10 dicembre 2013 anniversario della “Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo”

Il 10 dicembre 2013 ricorre il 65° Anno della “Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo” provvedimento adottato da parte delle Nazioni Unite, http://www.ohchr.org/en/udhr/pages/language.aspx?langid=itn, Giornata dedicata al ricordo e per la difesa di due diritti d’importanza fondamentale nazionale ed internazionale : la vita ( art. 2 e 3 ), la famiglia (art.16 e 25), “promuovere e proteggere il pieno ed equo godimento di tutti i diritti umani delle persone con disabilità” ( art. 1° “Convenzione sui diritti delle Persone con Disabilità “ dell’ONU.

 

Sono tutele di grande rilevanza etica per le quali ancora oggi in Europa si discute per la grande valenza del provvedimento nella società, malgrado la vibrante “raccomandazione” all’osservanza di quelle norme che l’ONU adottò il 10 dicembre 1948, provvedimento che abbiamo, ancora una volta, chiesto al Parlamento Europeo con Petizione rubricata al n.2276/2013 il 24 ottobre 2013 (prot. 320287 del 29.11.2013 Capo Unità Direzione Generale).

 

Sono principi fondamentali sull’applicazione dei diritti umani ed individuali, quali il diritto alla vita, alla libertà, ad una esistenza dignitosa, alla sicurezza individuale, ai diritti inviolabili dell’uomo, coesioni prevalenti che hanno ispirato la legge fondamentale : la Costituzione Italiana, mentre la “Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo” è stata emessa, soprattutto, dopo i drammatici eventi verificatesi nella seconda guerra mondiale .

 

I Trattati Internazionali inerenti la politica pubblica, sono rivolti a riconoscere la persona quale membro precipuo della società, che incarna la sua identità nella formazione famiglia, malgrado l’intensa fragilità ed esposizione ad ogni “velleità”, famiglia concepita come società originaria le cui basi non derivano dallo Stato, ma si sono sviluppate attraverso un processo millenario.

 

Oggi, 10 dicembre 2013, pur tra crescenti difficoltà di capacità di tenuta sempre più labile, debole, esposta ad ogni avversità, la famiglia resiste ancora in questo contesto culturale, a dispetto di quanti “dicono a parole di difendere” !

 

Questa n/s società che si dibatte in serie difficoltà economiche, morali, politiche, violenze in famiglia verso madri mogli figli compagne fanciulle, negli stadi di calcio con azioni inverosimili, il continuo disagio giovanile dove trova “spazio” droga, eutanasia, depressione, aborto, disinteresse verso l’essere umano corruzione, concussione ecc., “mali” di cui soffre la n/s società, se si distrugge la famiglia, ma come si può riconquistare quei valori morali indispensabili che si tenta di abbattere ?

 

Da tempo sui mass media e da parte di una certa spericolata politica si vuole introdurre con una certa insistenza l’eutanasia, la quale unita con l’altra sorella l’eugenetica, costituiscono “forme” molto inquietanti che avversano le norme sul diritto alla vita ed alla morte e che violano quei principi fondamentali dei Trattati Internazionali che costituiscono una presunta “ licenza di uccidere”, un attacco al dissolversi dei valori etici che distruggono la connivenza e convivenza civile.

 

Corollario della concezione cristiana, il principio riconosciuto della vita umana, é ripetutamente confermato nel nostro tempo dal Magistero della Chiesa cattolica, dai Documenti Conciliari, Episcopali e da una etica civile.

 

1.) L’eutanasia, intesa nell’antichità quale morte dolce senza sofferenze, oggi viene definita nel bene e nel male intervento della medicina diretta ad attenuare i dolori della malattia e dell’agonia, ma in senso pratico significa procurare la morte per interpretare un pseudo senso di pietà, allo scopo di eliminare le sofferenze di bambini anormali, malati terminali, disabili fisici, handicappati mentali, “azioni” dirette a non prolungare una vita ritenuta infelice

 

Nella n/s vita quotidiana, pare, che si vada uniformando nelle strutture ospedaliere, quello che ho chiamato il “budget del ricoverato”, una “forma” di risparmio che restringerebbe i tempi di degenza del paziente, più grave se applicata a persone incapaci di difesa, condensato nella Petizione, budget del ricoverato, alla quale il Parlamento non vuol dare una risposta ! Perché Signor Presidente del Senato della Repubblica e Signor Presidente della Camera dei Deputati ?

 

Questo “sistema”, se vero, è una significativa indicazione drammatica, che non ho nessuna remora a definire eutanasia, una omissione di soccorso “fuori” dall’ordinamento giuridico italiano, una ”forma pratica di risparmio”, la cui eventuale applicazione il Parlamento, ripeto, deve chiarire la verità, soprattutto, attesa dall’opinione pubblica, con risposta alla mia Petizione del 18. 3 2013, demandata col n.308 al Senato della Repubblica e col n. 31 alla Camera dei Deputati !

 

2.) L’eugenetica, è una corrente di pensiero molto antica consistente in “studi” per il miglioramento della razza umana, pericolosissima, ha arrecato conseguenze significative sulla vita di molti popoli ed é una pratica biomedica prepotente ed arrogante che spianò la strada alle terribili selezioni della purezza della razza e del genere umano, tentate nell’ultimo conflitto mondiale, dove si sosteneva che la specie umana vada migliorata con qualsiasi mezzo, dagli aborti per eliminare i “figli imperfetti”, all’eutanasia per eliminare la vita “senza senso” ..

 

 Gli eugenisti di oggi sono quelli che :

 

in nome di una sorte di pietà, per nulla a che vedere con la “pietas cristiana”, dichiarano che la vita attaccata al respiratore va eliminata per non soffrire la malattia come vanno “insinuando” anche alcune trasmissioni televisive pubbliche; quelli che, forse, si ispirano al Malthus, un economista inglese che attribuiva alla sovrappopolazione il male e le miserie sociali; quelli che riconoscono più il valore degli animali, che rispettiamo e che pongono l’uomo allo stesso livello, mentre, forse, è molto  più importante valorizzare il genere umano . Forse sbaglio ?

 

La vita e la famiglia sono i beni più preziosi che l’uomo possiede. Non li distruggiamo !

 

Fra questi diritti, vengono nuovamente riproposti e  compresi il diritto alla vita, il diritto ad essere riconosciuto come persona e trattato come individuo prima che come “categoria”, il diritto ad avere una famiglia, il diritto alla migliore assistenza possibile  medica, riabilitativa, re-introduttiva in ambito sociale se possibile, il diritto alla scuola, al lavoro ed altrettanti civici diritti.

 

Sono anniversari quelli rievocativi dei diritti dell’uomo poco ricordati dalle nostre Istituzioni, ( occupate come sono in inutili e dannose litigiosità davvero sorprendenti e di poca statura morale !), perché nessuno si interessa della situazione del mondo della sofferenza, in quanto è una “situazione” che non interessa nessuno e nessuno si interessa della “situazione” .

 

Dobbiamo considerare che in Italia insiste una esaltazione di un “relativismo” senza limiti, un “feroce disinteresse” ambedue inerenti la sicurezza dei cittadini, perché non bisogna dimenticare i folli gesti quasi quotidiani compiuti da menti psichicamente instabili,“condizione” che non abbiamo visto affrontare nei Programmatici dei Governi che si sono succeduti a Palazzo Chigi ritenendo prioritari questi gravi ed urgenti disagi sociali, adottando le misure legislative carenti, taluni, da ben 35 anni !

 

Purtroppo in Italia persiste vergognosamente una lacuna legislativa verso la disabilità, una legge-quadro di riordino dell’assistenza psichiatrica, il cui ultimo provvedimento legislativo era racchiuso nel Testo Unificato Burani-Procaccini condiviso da tutte le forze politiche, sparito dall’Agenda Parlamentare fin dall’aprile 2005 e ce lo dovrebbe spiegare l’allora Presidente della Camera dei Deputati Onorevole Pier Ferdinando Casini “difensore” della famiglia, dimentico, che esiste anche la famiglia del disabile !  Da quell’epoca il “buio”  completo sul disagio psichico !

 

Nel dibattito sul “Piano di Stabilità 2013”di recente discussione parlamentare, nessuno ha riconosciuta l’urgenza di interventi legislativi e finanziari nei confronti di cittadini italiani affetti da disturbi psichiatrici, delle loro famiglie e per la sicurezza di tutti i cittadini.

 

Intanto il Governo Letta ci “costringe” a sacrifici di “vario genere”, mentre si potrebbe risparmiare sulla spesa pubblica intensificando i controlli per possibili evasioni fiscali nei porti turistici dove sono alla fonda barche, barchette, barconi ed ogni natante, sospendere le spese inutili di rappresentanza e della “casta”, per le operazioni militari all’estero, telefonini, auto blu, luci accese nei Ministeri, liquidazioni milionarie, corruzioni, concussioni, uomini dedicati alla politica coinvolti in “situazioni pericolose” nelle Regioni, nello Stato ed in qualsiasi Ente Pubblico ( Oh! ma quante ce ne sono !!! ) . Una vera vergogna !

 

Questi sacrifici li devono sostenere la gente, quella che paga più tasse, specialmente i pensionati, mentre oggi si devono pagare quasi tutte le medicine, le spese sanitarie e se non hanno soldi o sono anziani con malattie gravi o incurabili devono soccombere !

 

Ancora una volta l’opinione pubblica, il mondo della sofferenza e quello cattolico, vogliono ricordare quelle norme di difesa, ampiamente disattese dalla Politica e dai Governi, per una più equa ripartizione delle priorità tutelando sempre più i diritti morali e sociali dell’uomo, sia prima e sia dopo la nascita fino al suo naturale declino, dei disabili fisici e degli handicappati psichicirievocati in questo “ 65° Anno della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo” e nel 42° “Anno della Dichiarazione dell’handicappato mentale”.

 

E con le parole del Beato Giovanni Palo II° : “Andiamo avanti con speranza “!

 

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

 

 

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