A Mopti, in attesa della guerra

A Mopti si vive in un clima di calma apparente. Nella città al confine tra il Nord del Mali, controllato dai tuareg, e il Sud, controllato dal governo di Bamako, la vita scorre tranquilla. Ma la gente si aspetta che da un momento all’altro scatti l’offensiva dell’esercito maliano per riconquistare la regione settentrionale dell’Azawad, da gennaio controllata dalle milizie tuareg e da gruppi fondamentalisti islamici.

«La presenza dei militari maliani – spiegano alcuni volontari locali che lavorano per una Ong italiana – è massiccia. Fino a qualche settimana fa erano di stanza in città, poi si sono trasferiti a 80 km a Nord nei pressi di Douentza». Nella zona sono attivi anche piccoli reparti stranieri. «Ci sono ufficiali statunitensi delle forze antiterrorismo – continuano i volontari – e alcuni ufficiali francesi. La loro è una presenza molto discreta. Circolano per le nostre strade in abiti civili e senza parlare con la popolazione locale. Li notiamo perché sono gli unici bianchi rimasti nella zona. Anche perché i volontari occidentali delle Ong sono dovuti partire per ordine delle autorità di Bamako e possono tornare solo se muniti di speciali salvacondotti che non vengono rilasciati facilmente».

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