Aborto: solo un dovere delle ostetriche svedesi? – Fondazione Novae Terrae

Avete mai sentito parlare di una segreteria che si rifiuta di inviare e-mail, ma accetta di rispondere al telefono? Un chirurgo competente che si rifiuta di ricucire un’incisione? Oppure di un insegnante che adora fare lezione ma si rifiuta di valutare gli alunni?

In Svezia puoi trovare di tutto! C’è ad esempio un’ostetrica cristiana che vuole far partorire le madri, ma la sua coscienza non le permette di eseguire aborti. L’agenzia svedese Discrimination Ombudsman (DO) ha dichiarato che l’ostetrica Ellinor Grimmark non verrà assunta in alcun ospedale, perché si rifiuta di svolgere il proprio lavoro. La religione deve essere lasciata fuori, così come la sua coscienza. L’aborto è legale, quindi positivo e giusto. L’aborto viene eseguito dalle ostetriche, e non c’è via di fuga. L’aborto è una procedura neutrale, non una questione esistenziale. Punto. La Grimmark non è stata discriminata quando si è rifiutata di lavorare. Il caso è chiuso senza possibilità di appello. Fine della storia.

Sinceramente non so se ridere o piangere. Tutto ciò è ridicolo e imbarazzante, se non tragico. Questa decisione ha serie ripercussioni sulla donna, tuttavia, secondo il DO, l’obiettivo più importante è assicurare i diritti e la libertà degli altri, ovvero delle donne in gravidanza inaspettata. E le ostetriche non hanno diritti?

“Me lo aspettavo” ha dichiarato la Grimmark al giornale Smålandsnytt. “Sapevo che il DO non avrebbe accettato la mia scelta, ma non ho intenzione di arrendermi, siamo solo all’inizio del viaggio.” La prossima fermata è La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Per ora Ellinor Grimmark lavora come infermiera, ma sta cercando un’occupazione da ostetrica in Norvegia, dove è prevista l’obiezione di coscienza sull’aborto, come nel resto dell’Europa.

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