Aborto, su caso Montecitorio grande confusione – 11/09/2013 | Eugenia Roccella

COMUNICATO STAMPASulla mancata prescrizione di un prodotto farmaceutico nel presidio medico di Montecitorio, riportata da un quotidiano, si sta facendo una grande confusione.Innanzitutto, il farmaco in questione è la cosiddetta “pillola del giorno dopo”, e non una “capsula abortiva” come erroneamente scritto: la pillola abortiva non può essere acquistata in farmacia, ma solo somministrata in ospedale.La “pillola del giorno dopo” è rubricata come “contraccettivo di emergenza”, e in quanto tale per la legge italiana la sua somministrazione non ha niente a che fare con la 194.Per quanto riguarda il rifiuto della prescrizione, non si tratta di obiezione di coscienza ma innanzitutto di deontologia professionale: come è noto, nessun medico può essere obbligato a prescrivere un farmaco su richiesta del paziente. Ammettere la possibilità di ottenere cure e terapie “on demand”, significa trovarsi poi di fronte a casi come quello “Stamina”, fondato sull’idea che le richieste dei malati vadano accolte a prescindere dall’appropriatezza clinica, dalle considerazioni del medico in scienza e coscienza, e persino dalle regole e dalle normative.

Fonte: Aborto, su caso Montecitorio grande confusione – 11/09/2013 | Eugenia Roccella.

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