ADOZIONI GAY/ Dietro ai diritti un nuovo attacco alla famiglia

Assuntina Morresi lunedì 24 settembre 2012

Dare la possibilità ad una coppia omosessuale di adottare bambini significa equiparare pienamente una unione gay ad una naturale fra un uomo e una donna. Cioè mentre l’adozione nasce per tutelare un bambino che, per tanti motivi, è senza i propri genitori, la si vorrebbe trasformare, adesso, in uno strumento di legittimazione delle unioni omosessuali. Non a caso, da Vendola a Pisapia, è questo il tema su cui in questi giorni fioriscono le esternazioni di quelle aree politiche che fanno del riconoscimento delle unioni gay la propria bandiera identitaria: a sinistra, oramai, perfino Matteo Renzi, che in passato per esempio sui Dico si era messo di traverso, ha fatto un’inversione ad U mettendo nel suo programma “Registrazione delle coppie di fatto di qualunque orientamento sessuale al fine di riconoscere diritti, doveri ed interessi di carattere patrimoniale ed amministrativo”. A parte la curiosità di sapere quanti mai possano essere tutti questi orientamenti sessuali possibili delle coppie di fatto, colpisce la radicalizzazione nelle posizioni di una vasta area politica che arriva a coinvolgere persino un partito da sempre moderato, come l’Udc, che si è dichiarato pronto pure lui all’agognato riconoscimento delle unioni omosessuali.

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