AGE contro i Presidenti del Consiglio della Lombardia – Notizie Pro Vita

 

Pubblichiamo la lettera indirizzata ai Presidenti dei Consigli di Circolo/Istituto della Lombardia da parte dell’Associazione Italiana Genitori (AGE) sulle discriminazioni e la loro prevenzione

Buongiorno,
innanzitutto ci presentiamo: siamo genitori impegnati nell’AGE, l’Associazione dei Genitori, che opera dal 1968 in tutta Italia per dare voce ai genitori riguardo all’educazione dei figli, in famiglia e a scuola.
Vi scriviamo perché ci risulta che anche nella nostra Regione si stia dando attuazione al documento “Strategia Nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”.
Questo documento, le cui indicazioni possono essere attuate all’interno di Progetti apparentemente consueti , come la prevenzione del bullismo o altro (i quali a loro volta possono godere di finanziamenti pubblici), in determinati contesti è stato utilizzato per introdurre nelle scuole l’ideologia “gender” (*) e le tematiche LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali), talora con esemplificazioni fin troppo concrete e dettagliate.

Come genitori siamo favorevoli ad azioni formative per la prevenzione di qualsiasi forma di discriminazione, ivi incluse quelle relative agli orientamenti sessuali: i suicidi di giovani, vittime della cattiveria di compagni, o anche solo la loro emarginazione, non possono non colpirci dolorosamente come genitori.

Purtroppo però, dietro a questi giusti obiettivi, si affacciano anche scopi ben diversi, neppure tanto nascosti, come quello di “far conoscere nuove realtà familiari, superare il pregiudizio legato all’orientamento affettivo dei genitori” (dalla Strategia citata).

Non possiamo accettare che la modalità affettiva dei genitori comunemente conosciuta come base per la famiglia e la procreazione, sia considerata un “pregiudizio” o comunque sia messa alla pari con altre “modalità”, pur legittime a livello personale.

L’obiettivo di questa lettera è quello di dare voce alle molte perplessità delle famiglie coinvolte nei vari progetti e anche quello di consentire ai Consigli di Circolo e d’Istituto e ai singoli genitori di operare scelte oculate, sapendo che:

  1. Il documento citato non ha alcun valore di legge e non può quindi essere presentato come un obbligo, a cui le scuole debbano sottostare, di fare corsi agli alunni. Di fatto, esso contiene numerose mancanze e violazioni di diritti e per questo è stato oggetto di una diffida (18/12/2013) da parte dell’associazione “Giuristi per la vita”.
  2.  Il documento è palesemente incompleto perché manca qualsiasi riferimento alla responsabilità dei genitori, il cui ruolo nell’educazione, ed in particolare su un tema educativo così importante e delicato, è riconosciuto dalla Costituzione e da tutte le leggi sulla scuola; esso non rispetta neppure la raccomandazione europea, che a questo proposito recita: “Tali misure dovrebbero tenere conto del diritto dei genitori di curare l’educazione dei propri figli” (CM/Rec(2010)5 del Consiglio d’Europa) Via Frova, 34 20097 Cinisello Balsamo (MI) E-mail: [email protected] Web. www.agelombardia.it Codice Fiscale: 97042860151
  3. L’unica legge che regola i corsi tenuti nella scuola agli alunni da parte di esterni è quella dei Decreti Delegati (ora D.Lgs. 297/1994) che, come noto, stabiliscono che essi debbano essere approvati dal Consiglio di Istituto. Questo è il punto base irrinunciabile: se siete a conoscenza di corsi o incontri su questi temi tenuti agli alunni da soggetti esterni senza la preventiva approvazione del CdC/CdI, del Collegio Docenti e dei Consigli di classe, in accordo con la componente dei genitori, vi preghiamo di segnalarcelo con urgenza. L’A.Ge. si farà carico di denunciare il tutto alle Istituzioni competenti.
  4. In una materia così delicata, non può neppure essere sufficiente un’approvazione formale, magari alla fine della riunione. Soprattutto a livello di primo ciclo (infanzia, primaria, secondaria di 1° grado) il tema deve essere dibattuto a fondo fra i genitori della classe/scuola, o con le loro Associazioni riconosciute, o nei Comitati genitori dove questi esistono, in modo che il CdC/CdI possa deliberare sapendo qual è il desiderio della maggioranza dei genitori di quella scuola.
  5. I genitori devono conoscere in anticipo i contenuti degli incontri ed anche partecipare alla loro organizzazione, se lo ritengono opportuno; inoltre devono avere facoltà di chiedere che il loro figlio non vi partecipi, senza alcuna discriminazione che ne consegua. I genitori devono esigere che per le attività di educazione affettiva, essendo esse aggiuntive rispetto alle attività curricolari, sia preventivamente recepito il consenso delle singole famiglie.
  6. Anche nel caso che l’argomento fosse trattato dai docenti della scuola, riteniamo necessario che i genitori ne siano informati e possano dare il loro contributo.
  7. Infine, poiché è prevista la distribuzione gratuita di opuscoli su questi temi, dobbiamo esigere che sia osservata la disposizione che prevede il consenso preventivo dei rappresentanti dei genitori nei Consigli di classe, interclasse o intersezione, nonché l’approvazione del Consiglio di Circolo/Istituto.

Invitiamo tutti i Presidenti dei CdC/CdI a vigilare ed a porgere la massima attenzione a questi temi così delicati: è in gioco infatti il diritto dei genitori, garantito dalla Costituzione, di educare i propri figli (art. 29).
Vi chiediamo infine di distribuire questa lettera agli altri genitori, per mettere a fuoco queste tematiche e condividere una linea d’azione comune.

L’AGe è a vostra completa disposizione per assistervi o darvi ulteriori informazioni.
Siamo anche disponibili a venire nella vostra scuola per illustrare il ruolo dei genitori e anche per proporre i nostri cicli di “Scuola Genitori AGe”. Potete trovare tutti i nostri recapiti sul sito dell’A.Ge. Nazionale www.age.it alla pagina “Associazioni locali”.

Augurandoci che questo possa essere l’inizio di una fattiva collaborazione, porgiamo a voi ed a tutti i genitori da voi rappresentati i nostri più cordiali saluti.

per AGe Lombardia il Presidente
Paolo Ferrentino

(*) Per quanto abbiamo potuto capire, l’ideologia di genere (gender) nega che esista una identità sessuata oggettiva e sostiene che l’identità sessuale è il risultato di sovrastrutture culturali e sociali da abbattere.

NB: potete contattare anche il responsabile Marco D’Adda : [email protected]

Clicca qui per leggere il documento originale

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