Al Zawahiri Al Qaeda: «La Tunisia instauri la Sharia»

Il numero uno dei terroristi, Al Zawahiri, chiede ai tunisini di «invocare la Sharia». In Egitto e Libia una Costituzione dominata dalla legge islamica è al vaglio. Segnali di allarme dai paesi che già l’hanno instaura

«Il popolo tunisino si deve ribellare» a Ennahda, il partito islamista che ha vinto la maggioranza in Parlamento nel paese dove la “Primavera araba” ha avuto origine. E lo deve fare perché ha accettato che la Costituzione del paese abbia fonti del diritto diverse dalla Sharia. Parola del leader di Al Qaeda Al Zawahiri, che domenica ha diffuso un messaggio audio dove spiega che Ennahda è colpevole perché promuove «un islam approvato dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e dagli sceicchi del Golfo, un islam che accetta i casinò e le donnacce nude».

«È strano vedere un partito che gode della leadership che pretende di essere islamista moderato ma allo stesso tempo non vuole che sia l’islam a comandare», insiste Al Zawahiri, che ha chiesto alla gente di «ribellarsi e chiedere a gran voce la Sharia, perché tutti si rendano conto di quale complotto sta danneggiando l’islam». La Costituzione della Tunisia dovrebbe essere approvata a ottobre. A fine maggio, un portavoce del partito Ennahda ha dichiarato che gli integralisti che vogliono la Sharia come principale fonte del diritto resteranno delusi: «Noi vogliamo l’unità del popolo, non permetteremo divisioni». La Costituzione tunisina manterrà probabilmente la dicitura che prevede l’islam come religione di Stato e la Sharia potrebbe comunque essere inclusa tra le fonti del diritto, al pari di altre.

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