ALEPPO: IL “MASSACRO” SECONDO IL REGIME USA

di Marinella Correggia

“Aleppo bombardata” titolano i media mainstream. La Lega Arabaritiene che si starebbero commettendo “crimini di guerra ad Aleppo”, ovviamente da parte delle forze governative visto che chiede riunioni urgenti del Consiglio si Sicurezza “aderendo alla richiesta dell’opposizione”.

Gli Usa sono ancora più chiari: il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha condannato “l’odioso attacco ai civili. Il tipo di armamenti che stanno usando contro civili disarmati dimostra la depravazione di Assad”; e ha paragonato Aleppo a Bengasi, la città “ribelle” libica per proteggere la qualela Nato mandò i bombardieri.

Leon Panetta, segretario Usa alla Difesa oltre a minacciare un po’ mafiosamente Assad (“se vuole proteggere sé e la sua famiglia meglio che se ne vada”) si indigna: “il regime continua questo tragico attacco al suo stesso popolo ad Aleppo…quel che Assad sta facendo al suo stesso popolo e quel che continua a fare al suo stesso popolo rende chiaro che il regime sta arrivando alla fine, ha perso tutta la legittimità”.

“Contro il suo stesso popolo”:  la frase magica così spesso usata prima e durante la guerra Nato in Libia. E’ vero che il regime Usa gli attacchi non li conduce contro il suo stesso popolo ma contro altri popoli: i droni antiterroristi continuano a bruciare vivi abitanti di villaggi pakistani e afghani.

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