Alleanza Mondiale contro l’Alzheimer

Circa un milione sono le persone affette da Alzheimer e demenza in Italia, mentre nel mondo, secondo l’OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità) sono 44 milioni, stime che raddoppieranno nei prossimi vent’anni, con un aumento annuale di circa 7,5 milioni di nuovi casi, con un costo complessivo pari all’1% del PIL Mondiale, pari a circa 604 milioni di dollari.
Nasce il 19 maggio 2014 a Ginevra al Palazzo dell’ONU la “ Global Alzheimer’s and Dementia Action Alliance” (Alleanza Globale delle Malattie di Alzheimer e della Demenza), una Organizzazione Mondiale per affrontare e combattere il dramma della demenza.
L’Alzheimer è definito dal Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali la malattia come “ decadimento delle funzioni corticali superiori in assenza di importanti obnubilamenti della coscienza”, un deterioramento della memoria, incapacità di controllo delle emozioni , in analisi questo morbo è ritenuto quale demenza senile, forma più comune, degenerativa, invalidante.
La scienza statistica informa che la malattia riguarda soprattutto gli over 65 e non solo e per combattere l’emergenza demenza e per aiutare i malati e le loro famiglie è nata l’Alleanza Mondiale, proprio perché il mondo scientifico possa riuscire nei prossimi 10 anni ad avere una cura ed una terapia che possa rallentare o modificare lo sviluppo di questa malattia, della quale ancora non si conoscono le cause, muoiono le cellule del cervello essendo una malattia degenerativa .
Spesso ci si domanda cosa la scienza medica può fare per combattere l’emarginazione di queste persone, dal momento che la gente si vergogna per questa malattia spesso imbarazzante e nel concreto ci vorrebbe una sinergia con lo Stato da parte del mondo scientifico, non trascurando l’apporto della famiglia .
Non a caso spesso questa malattia dilatante, origina spesso, anziani maltrattati specie nelle Case di Riposo a larga estensione, tristi episodi che si sono sviluppati in Italia e per questo dobbiamo molta riconoscenza ai NAS dei Carabinieri che li “scoprono”, dove quelle persone non autosufficienti sono costrette a dormire in angusti seminterrati o ad assumere medicine ed alimenti scaduti .
E’ una realtà che si nasconde nelle famiglie e nella società, ripeto, anche in alcune Case di Riposo, specie di cura, che ogni tanto vengono alla ribalta della realtà quotidiana, un frutto amaro della “cultura dello scarto”, così definita da Papa Francesco ( incontro con l’Istituto Dignitas Humanae 7 dicembre 2013).
familiari di quelle persone ricoverate denunciano carenze di assistenza per la mancanza di personale o di fornitura di presidi igienico-sanitari e quelle denuncie sono dovute, in alcuni casi, anche alla riscontrata somministrazione eccessiva di medicinali, anche se a scopo solo contenitivo, onde prevenire o sedare un comportamento agitato in persone, anche, con demenza degenerativa, comunque in ogni Casa di Riposo, dovrebbero esserci diversi livelli formativi del personale, in modo che non li rende attuatori di abusi sugli anziani, che è poi pura violenza.
L’Italia, rispetto al resto dell’Europa, è in ritardo notevole, mentre Francia, Inghilterra, Germania ormai hanno tutte le loro “ Carte dei diritti degli anziani “, dove viene fatto preciso riferimento ai casi di abuso, mentre in Italia questo concetto è ancora difficile .
Altro tema che si dibatte in Europa : il 2012 è stato l’anno de “L’Europa amichevole verso le diverse età” e il 2013 “Anno europeo dei cittadini” nel concetto di cittadinanza europea e l’idea è sviluppare il più possibile progetti che portino ad uno scambio intergenerazionale in modo tale che “gli anziani possano costituire ancora una risorsa” concetto più volte espresso da Papa Francesco ( S. Marta 29/11/2013 ) ed “ un popolo che non custodisce i suoi anziani è un popolo senza futuro e senza speranza”( Papa Francesco 15 giugno 2014 Chiesa Santa Maria in Trastevere).
Quelle persone che soffrono di problemi degenerativi sono dimenticati perché considerati un fardello di persone inutili il cui peso dell’assistenza viene, in parte, “scaricato” sulle spalle dei familiari e “ri-scaricati” sulla società, perché sono poche le strutture ed i provvedimenti legislativi necessari e non adottati alla risoluzione di questo prioritario disagio sociale da ben 36 anni: Petizione 2013
In Italia sono oltre un milione i malati con demenza e almeno la metà è affetta da malattia di Alzheimer, valutata, nel mondo nuova diagnosi di demenza ogni quattro secondi. Questa patologia è stata chiamata l’epidemia silente del terzo millennio ed ora si comincia a considerare pandemia del terzo millennio per i numeri estremamente alti che sono destinati a raddoppiare e addirittura a triplicare al 2050.
La patologia mentale colpisce a vari livelli dalla depressione alla schizofrenia grave, ma geme sotto le ceneri del silenzio e dell’indifferenza più assoluta da parte delle Istituzioni. Colpisce circa il 20% della popolazione, il 16% da varie forme di disagio mentale ed il 4% di disordini mentali, in maniera sempre più crescente in persone di età diversa, specie i giovani ed anche gli adolescenti.
Uno scenario preoccupante aggravato dal perdurare della crisi economica, anche morale (Radio Vaticana 10 ottobre 2013 nella Giornata Mondiale della Salute).
Perché il delirio per gli animali (che rispettiamo) è intenso e per converso non c’è delirio, anche, per questa umanità sofferente che dovrebbe essere in vetta alle buone regole etiche e civili, che non sono nelle virtù di certi politici ?
Spesso la cronaca ci porta a conoscere i drammi che si consumano e si verificano nelle famiglie quando le malattie pongono una sofferenza fisica, ma soprattutto quando sfociano nella patologia psichica spesso cronica, quale il morbo di Alzheimer che costituisce, a volte, un elemento di vera disgregazione della famiglia.
Purtroppo la famiglia in queste condizioni deve sperare nella risoluzione di questo “disagio”, che è anche di natura sociale di emarginazione di disinteresse di silenzi e che costituisce uno stato di grave emergenza latente, mentre, in genere, chi subisce il dramma resta nella perfetta solitudine e chi non collabora alla risoluzione di questa situazione ne dovrà rispondere alla propria coscienza ( “dura lex, sed lex”/ “dura è la legge, ma è legge” ) .
Dostojevski, il celebre poeta russo, diceva che una società va giudicata a secondo del trattamento che riserva ai malati di mente: specialedossier.
E’ stato un bene la costituzione di quella Alleanza Globale: un bene comune per la collettività !

Previte

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