America: i “non religiosi” sono ex protestanti (ma rimangono credenti) | UCCR

Recentemente facevamo notare come, in seguito ad un’indagine sociologica del “Censur”, sia emerso che pochissimi italiani ritengono che la scienza renda superata la religione. 

Uno smacco tremendo per il folkloristico movimento dei “new atheist”, presente in Italia grazie a Piergiorgio Odifreddi, Corrado Augias, Margherita Hack e Umberto Veronesi (osservando l’età media, “new” si fa per dire ovviamente), il quale ha proprio come obiettivo quello di strumentalizzare la scienza usandola come arma contro la fede religiosa. Il fallimento di tale movimento, sorto durante le varie dittature comuniste del 1900, esploso istericamente dopo l’evidente fallimento della filosofia marxista e aggravatosi a causa del terrorismo religioso di matrice islamica (11/11/01 per intenderci), lo si può notare anche dai dati sulla religiosità in America rilevati dall’ultimo studio di “Pew Research Center”.

Il dato saliente che emerge da questa indagine è che negli ultimi anni sono aumentati coloro (oggi il 20%, un 2-3% in più negli ultimi 5 anni) che si definiscono “senza appartenenza religiosa” (sociologicamente detti “nones”), persone che non necessariamente sono prive «di convinzioni religiose o pratiche. Al contrario, la relazione mette in chiaro come la maggior parte dei “nones” dice di credere in Dio, e la maggior parte si descrive come religioso, spirituale o entrambi». I non credenti restano comunque il 2,4% della popolazione, contro un 92% di credenti in Dio.

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