Anche quest’anno la Marcia per la vita | UCCR

 

Marcia per la vitaNella lunga storia della tradizione morale e sociale cattolica, la questione riguardante la tutela della vita fin dal concepimento ha sempre rivestito un ruolo di primaria importanza. Già in documenti risalenti al II secolo, come la “Lettera a Diogneto”, abbiamo testimonianza di tale aspetto : “i cristiani si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati“.

 

E’ evidente che il contesto sociale dell’epoca era radicalmente differente da quello odierno, ma questo documento ci dice che, già a quei tempi, i cristiani si distinguevano per un atteggiamento di forte tutela nei confronti delle nuove vite. Nel corso del tempo, fino ad arrivare ai nostri giorni, la “passione” del mondo cattolico per tale tema non è stata sempre costante, ma ha attraversato alti e bassi, fino quasi ad assopirsi. Nel 2005, la sveglia la suonarono niente meno che i radicali, con il loro referendum contro la legge 40; quell’evento, mosse diverse coscienze sul tema della vita e dell’aborto, e fu anche l’occasione per l’avvio di un proficuo dialogo tra la tradizione sociale cattolica e il libero pensiero di diversi laici, toccati nel vivo da quella delicata questione.

 

Successivamente, i cattolici non raccolsero adeguatamente l’eredità sociale e politica di quel dialogo, ma tornarono alle loro “faccende domestiche” e parrocchiali. Oggi, qualcosa sembra tornato in movimento; la nascita della rivista “Notizie pro vita”, aggregatore di numerosi bioeticisti italiani, il convegno sull’Enciclica “Evangelium Vitae”, promossso dal Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione guidato da Mons. Rino Fisichella, previsto per il 15 e il 16 giugno, e gli eventi di domani, 12 maggio quando l’iniziativa ”Uno di noi” coinvolgerà tutte le parrocchie italiane, le quali lanceranno un messaggio : la vita umana va rispettata sempre e comunque, fin dal suo inizio. Questo servirà forse a ricordare ai cattolici che, anche oggi, sono chiamati a riprendere quella coscienza morale e sociale che guidava le comunità cristiane fin dai primi secoli.

 

Sempre domani 12 maggio, a partire dalle 9 di mattina, si terrà a Roma la terza Marcia nazionale della vita, con la presenza di numerosi gruppi provenienti da tutto il Paese. Lo scopo è quello di ricordare che non è possibile svolgere una reale funzione sociale lasciando da parte le grandi domande e le importanti questioni sulla dignità della persona; quest’ultima, infatti, preesiste allo Stato, ed esso non può garantire una reale ed effettiva tutela della comunità se non riconosce tale aspetto. La marcia per la vita, non può che essere, inoltre, contraria all’aborto, perché in esso si concentrano varie forme di deresponsabilizzazione; dell’uomo nei confronti della donna, della donna nei confronti del figlio, e dello Stato, pronto ad accollarsi le spese per le pratiche abortive, ma sempre più restìo a fornire aiuti alle coppie e alle famiglie con figli. Marcia per la vita significa anche promozione della cultura del rispetto, dell’accoglienza, del dono, e del sacrificio come mezzo per il raggiungimento di un Fine più grande.

 

Ma questa, infine, sarà anche un’occasione di incontro; alla marcia, infatti, prenderanno parte anche non credenti. Questo perché, come afferma Virginia del comitato organizzatore, “Non c’è nulla che unisca gli uomini più del fatto che siamo tutti figli; è sui principi non negoziabili, sul riconoscimento di doveri e diritti veramente universali, assiomatici, che si può fondare qualsiasi dialogo, tra popoli, persone, culture differenti.“. ”Marciare per la vita”, quindi, significa affermare il valore di ogni persona; significa ribadire ancora una volta che la vita è un dono, e come tale va custodito fin dal suo principio.

 

Nicola Terramagra

 

Fonte: Anche quest’anno la Marcia per la vita | UCCR.

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