Ancora attacchi contro i cristiani: sei morti in una chiesa del Burkina Faso

APR 29, 2019   

Ancora un attacco contro una chiesa, questa volta l’episodio è registrato in Burkina Faso: qui da anni l’integralismo islamico appare sempre più radicato ed infiltrato in territori difficili da controllare. Ma da qualche mese a questa parte i gruppi jihadisti sembrano aver alzato il tiro sia contro i soldati che contro la popolazione civile, cristiana in particolar modo.

L’attacco di domenica

La dinamica con cui viene portato avanti l’ennesimo attentato nel Paese africano, non lascia spazio a dubbi: si tratta di un attacco mirato contro la comunità cristiana, che prende di mira fedeli cristiani nel giorno in cui in una piccola comunità del nord del Burkina Faso si è riuniti a celebrare le messe della domenica. Così come riportato dalla Bbc, che a sua volta si avvale di fonti locali, l’episodio avviene nella provincia nord di Soum, presso il piccolo villaggio di Silgadji. Qui, in una piccola chiesa protestante, si sta celebrando messa quando improvvisamente alcuni uomini armati fanno irruzione con una moto e sparano all’interno dell’edificio.

Sul colpo muoiono subito il pastore, intento in quel momento a celebrare la funzione religiosa, assieme a due dei suoi figli. Altre tre vittime vengono registrate tra i fedeli: in totale, sono sei i morti di questo attacco terroristico, subito condannato dal governo di Ouagadougou. Secondo testimoni, gli uomini in moto si sono allontanati verso il vicino confine con il Mali facendo perdere le proprie tracce.

Burkina Faso sempre più instabile

L’attacco di domenica fa il paio con quanto avvenuto pochi giorni prima questa volta nel sud del Paese e, più precisamente, nella provincia di Koulpelogo. Come riporta la testata burkinabé LeFaso.net, anche in questo caso si parla di uomini armati che fanno improvvisa irruzione aprendo il fuoco sui civili: questa volta ad essere presi di mira sono cinque insegnanti della scuola primaria di Maitagou, i quali rimangono vittime dell’attentato. Anche in questo caso un atto odioso, che lascia sgomento nell’intero paese: è il segno di come, da qualche mese a questa parte soprattutto, il Burkina Faso è preda di numerosi gruppi jihadisti che hanno come obiettivo quello di alzare il tiro contro uno degli Stati più strategici dell’area del Sahel.

Confinante con il Mali, dove già dal 2012 proliferano i gruppi armati jihadisti tanto da richiedere in quell’anno l’intervento francese, il Burkina Faso vive una fase molto delicata nella lotta al terrorismo. Qui l’attentato più sanguinoso si ha nella capitale Ouagadougou il 15 gennaio 2016, quando miliziani jihadisti attaccano l’hotel Splendid uccidendo almeno 30 persone, tra cui un italiano e diversi occidentali. Ma negli anni gli attacchi, soprattutto nelle zone più periferiche del paese, si susseguono uno dopo l’altro e da qualche mese ormai hanno cadenza quasi settimanale. I gruppi islamisti e jihadisti più attivi, sono quelli legati ad Al Qaeda nel Magreb Islamico (Aqim) e ad Al Murabitum. Ma anche l’Isis inizia a farsi strada, sfruttando la vulnerabilità delle strutture di sicurezza nelle province più remote.

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