Ancora proteste in M.O. Evacuate le ambasciate Usa in Sudan e Tunisia | l’Occidentale

Cinquanta arresti. È stato il presidente del Parlamento libico, Mohammed Al Megaryef, ad annunciare in un intervista alla Cbs il numero delle persone finite in manette perché accusate di essere coinvolte nell’assalto al consolato Usa a Bengasi, dove sono morti l’ambasciatore americano Chris Stevens e altri tre funzionari. Megaryef ha precisato che alcuni arrestati sono “stranieri entrati in Libia da diversi punti, alcuni da Mali e Algeria”.

Intanto, nonostante il segretario alla Difesa americano Leon Panetta abbia assicurato che “le proteste nel mondo musulmano sembrano stabilizzarsi”, continua a imperversare il sentimento antiamericano scatenato dalla pellicola Innocence of Muslims, soprattutto dopo l’esortazione di sabato scorso di Al Qaeda a colpire altri obiettivi americani : “Continuate le proteste – ha fatto sapere – , attaccate e incendiate le ambasciate americane, uccidete i diplomatici Usa”. Stamani un gruppo di manifestanti indonesiani ha lanciato sassi contro l’ambasciata Usa a Giakarta. La polizia ha risposto con un lancio lacrimogeni, nel tentativo di allontanare i manifestanti, in gran parte appartenenti a gruppi islamici, dalla sede dell’ambasciata. Bandiere a stelle e strisce sono state date alle fiamme e, prima che la protesta si spegnesse, due dei manifestanti sono stati arrestati.

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