Ancora violenze in Siria. Mons. Tomasi: cambiamenti politici necessari, ma senza spargimento di sangue

2012-09-10 Radio Vaticana

Ennesimo fine settimana di violenze in Siria, l’opposizione parla di “decine di morti e feriti” provocati dai nuovi bombardamenti in diverse città del Paese. In questo scenario l’inviato speciale dell’Onu per la crisi siriana Lakhdar Brahimi è al Cairo, dove avrà colloqui con la Lega Araba. Brahimi è giunto da New York via Parigi per quella che è la sua prima visita nella regione da quando è stato nominato successore di Kofi Annan. Il servizio è di Marina Calculli:
Russia e Stati Uniti rincalzano il testa a testa sulla questione siriana, all’indomani della prima visita ufficiale al Cairo di Lakhdar Brahimi nel ruolo di delegato di Lega Araba e ONU sulla Siria. Mosca preme perché si adotti in Consiglio di Sicurezza una risoluzione, già proposta a Ginevra a fine giugno, che preveda un piano di transizione senza imporre la fuoriuscita di Assad dalla scena politica. Per Washington è insufficiente, dato che il presidente siriano – sostiene Hillary Clinton – ha già dato prova di non saper rispettare gli accordi. Da Bruxelles intanto l’Unione Europea discute sull’opportunità di rinforzare ancora le sanzioni contro il regime. Sul terreno continuano i combattimenti tra esercito e ribelli. Un’autobomba esplosa ad Aleppo ha provocato la morte di 17 persone, ferendone altre 40. A Damasco invece le forze militari fedeli al regime hanno bombardato per tutto il giorno i quartieri sunniti. Un altro attentato infine ha colpito un autobus sulla strada tra Homs e Masayaf, nel centro del paese. Intanto secondo l’Osservatorio Siriano per i diritti umani da marzo 2011 in Siria sono morte 27.000 persone.

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