Arabia Saudita, la sharia si adegua a Facebook e Twitter

Entro due mesi sarà presentata a Riyad una legge ancora più dura contro chi si macchia di blasfemia. Sarà processabile anche chi insulta Maometto e l’islam sui social network

L’Arabia Saudita, dove vige una versione molto rigorosa della legge islamica sunnita, è pronta ad aggiornare la sua legge contro la blasfemia facendo esplicito riferimento ai social network.

Il caso che ha portato Riyad a studiare un modo per rendere ancora più dure e onnicomprensive le leggi che vietano di insultare il profeta Maometto e l’islam risale a cinque mesi fa. Il giornalista e blogger saudita Hamza Kashgari, 23 anni, è stato arrestato per aver insultato Maometto in alcuni tweet, dove scriveva che esistevano cose che non gli piacevano del Profeta. Dopo l’accusa di blasfemia, per cui rischia la pena di morte, Kashgari è fuggito in febbraio dal paese ma è stato arrestato in Malaysia e rispedito in patria. Nonostante abbia dichiarato di essere pentito per quanto scritto, ora affronterà il processo.

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