«Asia Bibi è il simbolo della fede e io rischio la vita»

dicembre 17, 2012 Leone Grotti

Intervista a Joseph Nadeem, l’uomo che rischia la vita per difendere la famiglia di Asia Bibi, cristiana condannata a morte in Pakistan: «So di essere in pericolo ma Asia Bibi me l’ha chiesto personalmente. Lei si sacrifica per seguire Gesù».

«Asia Bibi mi ha chiesto di prendermi cura della sua famiglia prima del dicembre 2010 e io ho accettato la sfida in un momento in cui nessuno si arrischiava di entrare in contatto con lei e i suoi familiari». Joseph Nadeem è il direttore esecutivo della Renaissance Education Foundation (Ref), fondazione che da 16 anni si spende per l’educazione e i diritti dei più poveri in Pakistan. A tempi.it racconta di Asia Bibi, la madre cattolica di cinque figli condannata a morte per false accuse di blasfemia (scarica qui il taz&bao con l’appello in sua difesa), oggi rinchiusa nella prigione di Sheikhupura in attesa del processo di appello. Nadeem ha deciso di «accogliere lei e la sua famiglia dal profondo del cuore a causa della grande fede di Asia Bibi, che è perseguitata in quanto cristiana e che è orgogliosa di sacrificarsi per Dio».

Signor Nadeem, quali sono le condizioni di Asia Bibi, in carcere ormai dal giugno del 2009?
Sono stato pochi giorni fa a visitarla con la sua famiglia: stava bene e si preparava con gioia all’avvento del Natale. Lei sta riflettendo sul fatto che Gesù nasce anche per la sua libertà. La sua fede in Gesù è forte e questo le permette di essere felice.

In che condizioni vive invece la famiglia di Asia Bibi. In una recente intervista, il marito Ashiq Masih ha detto di sentirsi in pericolo.
Ha detto la verità, perché rischiano la vita ogni giorno.

Cliccare sul link per continuare a leggere: «Asia Bibi è il simbolo della fede e io rischio la vita» | Tempi.it.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Asia. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.