ASIA/PAKISTAN – Quali speranze per i cristiani dopo le elezioni in Pakistan? Il nodo della blasfemia – Agenzia Fides

Islambad (Agenzia Fides) – Si apriranno rinnovate speranze per i cristiani in Pakistan? Come riferito a Fides, dopo le elezioni dell’11 maggio, alcuni cristiani sono fiduciosi, ma molti altri sono scettici sulla possibilità di un reale cambiamento per lo status delle minoranze religiose.
Il nuovo Premier, Nawaz Sharif Pakistan della “Pakistan Muslim League-Nawaz” (PML-N), che ha ottenuto la maggioranza dei seggi in Parlamento, è noto come “leader conservatore” e ha messo fra i primi punti nella sua agenda un dialogo con i talebani, per cercare di sconfiggere il terrorismo.
Negli ultimi cinque anni, il fratello minore di Sharif, Shahbaz Sharif, ha governato la provincia del Punjab, la più importante provincia del paese, cuore pulsante economico e politico, dove vive il 60% dei pakistani, molto importante anche per i cristiani: infatti circa l’80% dei cristiani pakistani – che sono in tutto 3,5 milioni in Pakistan, circa il 2% su 175 milioni di abitanti – vive in Punjab. “Negli ultimi anni formazioni talebane o terroristiche come ‘Sipah-e-Sahaba’ (SSP), messa al bando, hanno ripetutamente colpito le minoranze religiose come ahmadi, sciiti e cristiani in Punjab”, ricorda a Fides Aftab Alexander Mughal, intellettuale cristiano e Direttore della pubblicazione “Minorities Concern of Pakistan”. “La SSP opera in Punjab con il nuovo nome ‘Ahle Sunnat Wal Jamaat’, che ha sostenuto apertamente il partito di Sharif in alcune circoscrizioni elettorali del Punjab”, prosegue.
Tradizionalmente i cristiani pakistani votano per i partiti liberali. Tuttavia, specialmente, in Punjab, molti cristiani hanno votato per il partito di Sharif. Shahbaz Sharif, fratello minore del Premier, ha ottenuto la maggioranza dei voti a Yohannabad, sobborgo prevalentemente cristiano di Lahore, capitale del Punjab, dove i cristiani votanti erano 35.000. Durante un comizio elettorale, Nawaz Sharif ha promesso che il suo partito avrebbe dato la parità di diritti per le minoranze, e sembra che gli elettori cristiani gli abbiamo dato fiducia. “I fratelli Sharif potranno portare cambiamenti positivi per le minoranze”, confida a Fides Irfan Barkat, attivista cristiano, ricordando i risarcimenti dati alle famiglie cristiane della “Joseph Colony” di Lahore, quartiere cristiano attaccato e dato alle fiamme da estremisti nel marzo scorso. Tuttavia, altri cristiani sono scettici. Ricordano, infatti, che quando la “Pakistan Muslim League-N” ha governato in passato, diverse località cristiane sono divenute bersaglio di fanatici musulmani. Fra gli episodi più gravi: l’attacco a due villaggi cristiani a Shantinagar nel 1997, gli attacchi ai cristiani nei distretto di Kasur e alla città di Gojra nel 2009. Nell’incidente di Gojra, 8 cristiani furono bruciati vivi. Secondo un nuova indagine “negli attacchi, i dirigenti locali della PML-N hanno avuto un ruolo nell’istigare i musulmani locali ad attaccare i quartieri cristiani”, spiega Aftab Mughal (vedi altro articolo di Fides dell’1/6/2013)).
In una conferenza tenutasi a Lahore il 30 maggio, un gruppo di leader politici cristiani ha detto che i fedeli sono preoccupati per il loro futuro, mentre la PML-N sarà al potere. Fra i nodi problematici principali, hanno spiegato, c’è sicuramente, quello della legge di blasfemia, spesso usata per colpire le minoranze cristiane. Nadeem Anthony, avvocato cristiano, dichiara a Fides: “La maggior parte dei cristiani non nutre grandi speranze nel futuro governo di Sharif, a causa del suo approccio religioso conservatore e dei legami con i gruppi fondamentalisti. Sharif è stato anche a favore della legge sulla blasfemia, che è una delle principali cause di problemi dei cristiani in Pakistan”, ricorda. Finchè la legge sulla blasfemia non sarà revocata o modificata, i cristiani soffriranno come in passato, conclude. (PA) (Agenzia Fides 1/6/2013)

Fonte: ASIA/PAKISTAN – Quali speranze per i cristiani dopo le elezioni in Pakistan? Il nodo della blasfemia – Agenzia Fides.

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