Bangladesh: in migliaia contro l’uso politico della religione (e il partito islamico) – Asia News

di Sumon Francis Gomes
A un raduno persone di ogni origine ed estrazione sociale hanno letto insieme citazioni dai libri sacri di islam, cristianesimo, induismo e buddismo. Intanto, non si fermano le violenze dei sostenitori del Jamaat-e-Islami, che accusano i manifestanti pacifici di blasfemia.

Dhaka (AsiaNews) – In protesta contro la strumentalizzazione della religione a scopi politici, in Bangladesh migliaia di persone di ogni fede, età, professione ed etnia hanno recitato insieme passi dei libri sacri delle quattro grandi religioni del Bangladesh. Dopo la lettura di Corano (islam), Bibbia (cristianesimo), Gita (induismo) e Tripitaka (buddismo), la gente ha cantato l’inno nazionale, per affermare che “la religione è personale, lo Stato è di tutti”. Avvenuta il 21 febbraio scorso, l’iniziativa è organizzata dal movimento pacifico Gonojagoron Mancha, che da settimane manifesta per chiedere giustizia contro i crimini di guerra e l’espulsione del Jamaat-e-Islami (partito islamico, all’opposizione) dal governo. Intanto però, non si fermano i gravi episodi di violenza perpetrati dai sostenitori del Jamaat, che accusano i manifestanti di blasfemia e hanno causato la morte di quattro persone.

“La nostra protesta – spiega Imran Sarker, principale organizzatore del raduno – non ha nulla contro la religione. Al contrario, la nostra lotta vuole porre fine alla politica malata del Jamaat-Shibir [l’ala giovanile, ndr], che sfrutta la fede per scopi politici”.

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