Bartolomeo I: “Nel 2013 Cristo è ancora perseguitato” – Vatican Insider

Maria Teresa Pontara Pederiva

Lo scorso 19 dicembre aveva ricevuto un dottorato onorario dall’Istituto di Scienze ambientali della Boğaziçi University di Istanbul (ex Robert College) per la sua “straordinaria capacità di interpretare la situazione presente e per le sue numerose iniziative per la tutela dell’ambiente naturale”. Nella sua Lectio magistralis il patriarca ecumenico Bartolomeo I (non a caso definito il  “patriarca verde”) aveva parlato sul “prenderci cura della creazione che significa farsi carico  del nostro futuro”.

 

 

 

Promotore per 5 anni consecutivi (1994-1998)  dei seminari estivi sul tema presso l’ex Scuola teologica di Halki, Bartolomeo ha sempre spiegato con convinzione come non esistono due modalità diverse di guardare il mondo, da un lato quella religiosa e dall’altro quella profana. “Come Chiesa ortodossa, diceva in quella sede indicando la spiritualità dei Padri, non possiamo fare una distinzione tra la preoccupazione per il benessere umano e la preoccupazione per la conservazione dell’ambiente”. Semplicemente perché la questione ecologica è connessa intrinsecamente con quella sociale della povertà. “Quando impareremo a dire basta? Quando ci renderemo conto che dobbiamo lasciare un’impronta più leggera su questo pianeta per il benessere delle future generazioni? Potremmo anche avere opinioni politiche diverse, ma sicuramente concordiamo tutti sulla responsabilità di proteggere le risorse naturali, che non sono illimitate”.

 

 

 

Nonostante la conclusione “restiamo ottimisti” (“se non lo fossimo tradiremmo la nostra fede), le preoccupazioni del patriarca sembrano andare oltre e nel Messaggio per il Natale ortodosso (che si celebra oggi secondo il calendario giuliano) ha fatto riferimento anche al tema della famiglia: “Nel bel mezzo delle prove di dolore, di crisi, di inimicizia, di preoccupazione e disperazione si presenta il mistero dell’Incarnazione del Verbo divino come rugiada in un campo di cotone all’interno del grembo della sempre Vergine Maria per dar luogo a giustizia e a tanta pace” . In questo modo ci ha insegnato a “onorare” la vita umana fin dal suo primo stadio e così pure la verginità e la maternità, spirituale e naturale.

 

 

 

“Il Signore ha definito il matrimonio dell’uomo e della donna per dar vita a una famiglia da lui benedetta che costituisce la cellula della vita e un incubatore per la salute spirituale e fisica dei figli”. Per crescere in modo sano accanto a ogni bambino ci deve essere una famiglia dove l’uomo e la donna vivano in armonia come un solo corpo, una sola carne, e una sola anima, sottomettendosi l’uno all’altro. “Dobbiamo tutti incoraggiare la creazione e il ruolo delle famiglie naturali, le sole in grado di formare cittadini spiritualmente sani e gioiosi, carichi di sentimenti di sicurezza basata sul sentimento fornito da un padre forte e protettivo, nonché dalla cura amorevole di una madre”.

 

È un invito esplicito a sostenere l’istituzione del matrimonio, ma non mancano i riferimenti alla drammatica situazione in cui versano le popolazioni poco distanti da Istambul. “2013 anni sono passati e, come allora, Cristo continua ad essere perseguitato nella persona dei deboli da Erode e tutti i tipi di Erode contemporanei: nella persona dei cristiani in Siria e altrove; Cristo è ancora un rifugiato e cerca sicurezza non solo in Egitto, ma anche in Libano, Europa, America e altrove; è incarcerato come i due vescovi in Siria, Paul (Yazigi) e Youhanna (Ibrahim), così come le monache ortodosse e molti altri cristiani, conosciuti e sconosciuti; è crocifisso con chi è torturato e ucciso per non tradire la loro fede in Lui; è quotidianamente messo a morte come le migliaia di embrioni cui è impedito di nascere; ha il volto dei bambini sfortunati, che vivono la crisi della famiglia, soffrono la miseria e la povertà”. È ancora una volta quel passo di Matteo (Mt 25,40-41) quello con cui Bartolomeo chiude il Messaggio di Natale: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

 

 

 

Nella sua omelia per il nuovo anno Bartolomeo aveva annunciato la prossima celebrazione della Domenica dell’Ortodossia (9 Marzo 2014), essendo ormai alla fase finale la preparazione e la convocazione del Sinodo della Chiesa ortodossa”.

 

 

 

E domani 8 gennaio si dà per certa la sua presenza ad Atene, su invito del presidente Antonis Samaras, alla cerimonia di inaugurazione del semestre di presidenza UE da parte della Grecia. “Porteremo le benedizioni della nostra Chiesa madre alla Presidenza europea affinché la Grecia, con i suoi secolari tesori spirituali, possa offrire un messaggio e una testimonianza di cultura ortodossa, e vengano altresì premiati gli sforzi del suo popolo per uscire al più presto dalla crisi” aveva dichiarato il patriarca lo scorso 1° gennaio rispondendo all’invito.

Fonte: Bartolomeo I: “Nel 2013 Cristo è ancora perseguitato” – Vatican Insider.

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