Gentile direttore,
L’assassinio di un essere umano giustificato da motivi religiosi fa risaltare che del significato del messaggio religioso non si è capito assolutamente nulla. Il rispetto della vita umana è a fondamento di qualsiasi religione e mascherare espressioni di violenza e intolleranza per scopi religiosi è un falso ideologico.
Il genocidio dilagante che si sta perpetuando nei confronti delle minoranze cristiane e di altre religioni dovrebbe suscitare allarme a tutti i livelli; nessuno escluso! Che si eviti di ravvivare ulteriori violenze ammorbidendo l’informazione è comprensibile; meno comprensibile il fatto che lo si faccia per evitare ritorsioni che complichino rapporti internazionali. La “cristianofobia” è indecente e non bisogna avere timore a urlarlo.
Che estremisti islamici, in nome di ideologie più politiche che religiose, vogliano creare forti tensioni che creino divisioni profonde fra gli islamici e le altre religioni è fatto certo, ma non è accettabile che le altre religioni non vengano difese a spada tratta da tutti; anche dai laici.
In verità, da parte di laici e agnostici, si nota un accentuarsi delle critiche verso la religione cristiano-cattolica anche nel nostro Paese, con tutte le doverose differenze del caso, che si esprime anche con offese e delegittimazioni nei confronti dello stesso Papa in rifiuto di suoi pensieri che vogliono condannare azioni della società civile in antitesi con i dettami della Chiesa.
La guerra globale contro i cristiani non è convenzionale e incarna un risentimento anticristiano che oltrepassa razze, territori e culture rendendo i cristiani insicuri ovunque per mancanza di qualsiasi protezione. Domandiamoci cosa potrebbe mai accadere in paesi dove si sta avviando una rapida ascesa di movimenti radicali islamici? Dovremo “abituarci” a intimidazioni e massacri come accadde con l’Olocausto facendo finta di non vedere e di non sentire?
Se è vero e doveroso che i governi dell’occidente devono attivarsi per proteggere le minoranze mussulmane permettendo loro di lavorare e pregare in piena libertà e senza alcun timore, perché questo è il parametro di distinzione di una società libera, è altrettanto vero che devono porsi il problema di come difendere le minoranze religiose nei paesi dove tale libertà non esiste.
Va impedito, a tutti i costi, che si crei una divisione fra cristiani e mussulmani in quanto questo è l’obiettivo dei fondamentalisti islamici e pertanto occorre aprire un dialogo costante e duraturo con i musulmani emancipati fornendo loro aiuti, anche economici e di sviluppo, per permettergli di dissociarsi in modo netto e costruttivo da chi li vuole relegare in una realtà che riesce a prevalere solo con la violenza e l’oppressione.
5/07/2012
Alessandro Milani
Fonte: Lettere al direttore – Basta con la Cristianofobia | Lettere al direttore | Varese News.